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VENETO BANCA, SCHEMI PRELIMINARI DI BILANCIO AL PRIMO TRIMESTRE 2016

VENETO BANCA, SCHEMI PRELIMINARI DI BILANCIO AL PRIMO TRIMESTRE 2016

• PRIME IMPORTANTI EVIDENZE POSITIVE IN TERMINI DI MIGLIORAMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO E DEL PROFILO DI RISCHIO DEL GRUPPO A CONFERMA DELLA VALIDITA’ DELLE SCELTE MANAGERIALI E DEL NUOVO PERCORSO INTRAPRESI DA VENETO BANCA NEGLI ULTIMI TRIMESTRI:  SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITA’ RISTABILITI VALORI ADEGUATI DI LIQUIDITA’: LCR AL 78% DAL 53% DI FINE 2015  STABILIZZAZIONE DELLO STOCK DEI CREDITI DETERIORATI NETTI. SIGNIFICATIVO CALO DEI NUOVI FLUSSI DI CREDITO DETERIORATO STOCK DI CREDITI DETERIORATI NETTI STABILE RISPETTO A DICEMBRE 2015.

FLUSSI DA CREDITI PERFORMING A CREDITI DETERIORATI AI MINIMI DAL 2014 ED IN CALO DEL 63% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2015 E DEL 61% RISPETTO AL QUARTO TRIMESTRE 2015  COPERTURA DEL TOTALE PORTAFOGLIO IMPIEGHI ALL’11,5% (TRA LE PIU’ ALTE DEL SISTEMA ED IN CRESCITA DI 90 BPS VS FINE 2015). IN ULTERIORE AUMENTO LE COPERTURE SUI CREDITI DETERIORATI: +30 BPS VS DIC. 2015, + 400 BPS VS DIC. 2014 IL LIVELLO DI COPERTURA DEL PORTAFOGLIO DETERIORATO AUMENTA – INCLUSI GLI STRALCI – AL 38,0% (35,6% ESCLUSI GLI STRALCI). COPERTURA – INCLUSI GLI STRALCI- AL 56,3% PER LE POSIZIONI IN SOFFERENZA (52,8% ESCLUSI GLI STRALCI). RESTA ELEVATA LA PERCENTUALE DI CREDITI DETERIORATI GARANTITI (74% DEL TOTALE)

• RISULTATO NETTO A -34 MILIONI DI EURO A SEGUITO DI SIGNIFICATIVE COMPONENTI STRAORDINARIE NEGATIVE (SVALUTAZIONE PORTAFOGLIO FINANZIARIO E IMMOBILIARE, ONERI PER INCENTIVI ALL’ESODO) E DELLA SCELTA DI ANTICIPARE NEL PRIMO TRIMESTRE ALCUNI ONERI DI PERTINENZA ANNUALE (CONTRIBUTO ANNUALE AL FONDO DI RISOLUZIONE). IL RISULTATO NETTO NORMALIZZATO DALLE COMPONENTI STRAORDINARIE NON RICORRENTI SI ATTESTEREBBE A -11 MILIONI DI EURO

• I RICAVI (178 MILIONI DI EURO) RIFLETTONO LO SFORZO E L’IMPEGNO PROFUSI DAL GRUPPO NEL RAFFORZARE LE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO, IN UN CONTESTO OPERATIVO ANCORA SFIDANTE, E LA PRESENZA DI ALCUNE COMPONENTI NEGATIVE STRAORDINARIE (SVALUTAZIONE ATTIVI FINANZIARI PER CIRCA 11 MILIONI DI EURO)

• I COSTI (166 MILIONI DI EURO) SONO COMPRENSIVI DI SIGNIFICATIVE COMPONENTI STRAORDINARIE
NEGATIVE (TRA CUI LA CONTABILIZZAZIONE DI CIRCA 9 MILIONI DI EURO RELATIVI AGLI ESODI ANTICIPATI, L’INTERO CONTRIBUTO ANNUALE AL FONDO DI RISOLUZIONE PER CIRCA 10 MILIONI DI EURO, RETTIFICHE SU IMMOBILI PER CIRCA 3 MILIONI DI EURO, COSTI CONSULENZIALI LEGATI ALLA ATTUALE FASE DI QUOTAZIONE/AUMENTO DI CAPITALE PER CIRCA 1 MILIONE DI EURO). ATTESI SIGNIFICATIVI RISPARMI GIA’ A PARTIRE DAI PROSSIMI TRIMESTRI. NEL MESE DI FEBBRAIO INIZIATA UNA FORTE REVISIONE SULLE RETRIBUZIONI DIRIGENZIALI E SULLE AUTO AZIENDALI. IL 23 APRILE E’ STATO STIPULATO UN NUOVO IMPORTANTE ACCORDO QUADRO CON LE OO.SS.

• POSITIVA LA PROFITTABILITA’ OPERATIVA DEL GRUPPO (12 MILIONI DI EURO) NONOSTANTE LE CITATE COMPONENTI NEGATIVE STRAORDINARIE. AL NETTO DI TALI COMPONENTI IL RISULTATO OPERATIVO SI ATTESTEREBBE A 35 MILIONI DI EURO

• RETTIFICHE SU CREDITI A 59 MILIONI DI EURO, PARI A CIRCA 112 BPS ANNUALIZZATI DI COSTO DEL CREDITO (RISPETTO AI 332 BPS DEL 2015) A CONFERMA DEL CITATO MIGLIORAMENTO DEL
TREND DEGLI ATTIVI

• IMPIEGHI NETTI ALLA CLIENTELA A 20,9 MILIARDI DI EURO (-8,1% VS FINE 2015). RACCOLTA TOTALE (DIRETTA ED INDIRETTA) A 35,9 MILIARDI DI EURO (-7,5% VS FINE 2015).

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, ha approvato gli schemi preliminari di bilancio consolidato al 31 marzo 2016 e l’aggiornamento del Piano Industriale 2016-2020. Nella seduta del prossimo 4 maggio verrà approvata l’intera relazione trimestrale e con essa verranno comunicati al mercato i dati completi e definitivi.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI
Il margine di intermediazione si è attestato a 178 milioni di euro (263 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 360 milioni nel quarto trimestre 2015). La dinamica dei primi mesi dell’anno ha riflesso le attività intraprese dal Gruppo propedeutiche a rafforzare le principali poste di bilancio, in particolare la posizione di liquidità. Tale impegno ha inevitabilmente impattato sulla ordinaria attività commerciale e sulla redditività complessiva. Il Gruppo è fiducioso che, con la prossima quotazione/aumento di capitale a giugno e con le iniziative previste nel Piano Industriale, la Rete distributiva potrà disporre di tutte le leve utili al fine di tornare a livelli adeguati di crescita e profittabilità. Nel dettaglio il margine di interesse che risulta pari a 108 milioni di euro (125 milioni nel primo trimestre 2015 e 118 milioni nel quarto trimestre 2015) ha risentito principalmente del consistente calo dei volumi e dei tassi di mercato ormai negativi da alcuni mesi. Resta modesto il contributo al margine di interesse del portafoglio finanziario. Si è confermato stabile lo spread della clientela sia rispetto a fine 2015 che rispetto a marzo 2015. Le commissioni nette si attestano a 59 milioni di euro (77 milioni nel primo trimestre 2015 e 67 milioni nel quarto trimestre 2015) principalmente per il calo del contributo dei volumi intermediati (sia crediti che raccolta indiretta) che hanno impattato negativamente sia sul contributo dell’attività tradizionale (-9% circa anno su anno) che di quella legata alla raccolta amministrata e gestita (-54% anno su anno).

Il risultato dell’attività di negoziazione e valutazione delle attività finanziarie si pone a 7 milioni di euro (62 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 175 milioni nel quarto trimestre 2015 a seguito della plusvalenza per 155 milioni dalla cessione della partecipazione in ICBPI) comprensivo di rettifiche di valore per circa 11 milioni di euro sul portafoglio finanziario. I costi operativi si sono attestati a 166 milioni di euro (143 milioni di euro nel primo trimestre 2015, 210 milioni nel quarto trimestre 2015). I costi operativi normalizzati delle componenti non ricorrenti straordinarie si attestano a 153 milioni di euro; al netto dei contributi annuali al Fondo di Risoluzione (non presenti nel primo trimestre 2015) pari a circa 10 milioni si attesterebbero a 142 milioni. Nel dettaglio le spese del personale sono pari a 95 milioni di euro (85 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 92 milioni nel quarto trimestre 2015) ed includono gli oneri per gli incentivi all’esodo pari a circa 9 milioni (relativa alle uscite previste per l’intero 2016).

Le altre spese amministrative si attestano a 58 milioni di euro (48 milioni nel primo trimestre 2015 e 106 milioni nel quarto trimestre 2015); all’interno delle altre spese è compresa la quota annuale di contributi al Fondo di Risoluzione per 10 milioni nonché 1 milione di euro di costi relativi al progetto di quotazione/aumento di capitale. Infine le rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali sono pari a 13 milioni di euro (9 milioni nel primo trimestre 2015 e 12 milioni nel quarto trimestre 2015) e comprendono rettifiche straordinarie sul portafoglio immobiliare per circa 3 milioni di euro. Il risultato operativo si attesta pertanto a 12 milioni di euro. Tale dato sarebbe pari a 35 milioni di euro al netto delle componenti negative non ricorrenti. Le rettifiche su crediti si sono attestate a 59 milioni di euro, corrispondenti a 112 punti base di costo del credito annualizzato, in forte riduzione rispetto ai 332 bps del 2015. Tale riduzione riflette l’attenta e rigorosa revisione dell’intero portafoglio creditizio effettuata nel bilancio 2015 ed include inoltre una rettifica straordinaria su un titolo classificato come “L&R” per circa 8 milioni di euro. Al netto di tale rettifica, il costo del credito annualizzato sarebbe inferiore ai 100 bps annualizzati. Le coperture sul totale crediti deteriorati sono salite al 35,6% (38,0% inclusive delle posizioni stralciate) in crescita di circa 30 bps rispetto a fine 2015 e di 400 punti base rispetto a dicembre 2014. La copertura sulle sofferenze si conferma al 52,8% (56,3% inclusive delle posizioni stralciate) in crescita di 500 punti base rispetto a dicembre 2014 e stabile rispetto a fine dicembre 2015. In forte calo i nuovi flussi da credito performing a credito deteriorato in diminuzione del 63% rispetto al primo trimestre 2015 e ai minimi dal 2014. Il portafoglio deteriorato risulta garantito da garanzie reali e personali nella misura del 74%. Il risultato finale è quindi negativo per 34 milioni di euro. Al netto delle citate componenti non ricorrenti, il risultato di periodo si attesterebbe a –11 milioni di euro.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
La raccolta totale – costituita da raccolta diretta, raccolta amministrata e risparmio gestito – si attesta a 35,8 miliardi di euro (38,8 miliardi a fine 2015). Il risparmio gestito e amministrato risulta pari a 15,4 miliardi di euro (16,3 miliardi a fine 2015) risentendo della strategia commerciale propedeutica al rafforzamento della posizione di liquidità del Gruppo. La raccolta diretta si attesta a 20,5 miliardi di euro (22,5 miliardi a fine 2015). La dinamica della raccolta diretta ha risentito anche del calo delle operazioni pronto contro termine con Cassa Compensazione e
Garanzia, praticamente azzerate a marzo 2016 rispetto agli 1,7 miliardi di euro di fine 2015. L’indicatore LCR si è attestato a marzo 2016 al 78% (53% a dicembre 2015) grazie alla efficacia delle iniziative intraprese sia dalla Rete Commerciale che dall’Area Finance nel corso del trimestre. Gli impieghi netti sono pari a 20,9 miliardi di euro (22,7 miliardi a fine 2015) anche a seguito delle iniziative di deleverage selettivo intraprese dalla Rete Commerciale. Rapporto impieghi su raccolta diretta al 102%. I crediti deteriorati lordi (inclusa la controllata BIM) si attestano a 7,7 miliardi (7,6 miliardi a fine 2015), i crediti deteriorati netti a 4,9 miliardi di euro e sono stabili.

Veneto Banca comunica, inoltre, che è stato raggiunto un importante accordo con le sigle sindacali che, oltre a consentire l’immediata attuazione della riorganizzazione prevista dal Piano Industriale, gestisce con il minor impatto sociale possibile gli esuberi, favorisce il ricambio generazionale e delinea una forte e costruttiva sintonia tra la Banca e le Parti Sociali. L’accordo prevede, tra le altre, una serie di misure che contemplano un contenimento delle spese del personale derivanti dal ricorso a forme di solidarietà (riduzione/sospensione dell’orario di lavoro per tutti i dipendenti per il prossimo triennio per 103.000 giornate complessive), un maggiore ricorso agli esodi anticipati e al part time nonché la stabilizzazione di alcuni contratti di apprendistato/contratti a tempo determinato e la proroga del contratto integrativo aziendale al 31/12/2017. Le misure concordate con le OO.SS permetteranno un notevole risparmio di costi in linea con gli obiettivi di Piano Industriale.

CS