CONFARTIGIANATO: ‘COMUNE DI FABRIANO NON ALZI LE TASSE, IMPRESE IN CRISI’

Il sistema produttivo fabrianese segna il passo e continua a perdere imprese. Da gennaio a marzo, secondo la rilevazione dell’Ufficio Studi della Confartigianato sulla base di dati Unioncamere-Infocamere, sono cessate 44 attività artigiane a fronte di 19 iscrizioni. Il saldo negativo di -25 marca una dinamica peggiorativa a confronto con il primo trimestre dello scorso anno, quando, a parità di cessazioni (44), si era verificato un numero maggiore di aperture (26) per un rapporto di natalità-mortalità di -18. Il manifatturiero è il comparto più in difficoltà (saldo al I trim. 2016 a -9), così i servizi alle persone (-8), le costruzioni (-7). La crisi non si ferma – dichiara Simone Clementi segretario Confartigianato Fabriano – l’artigianato soffre ancora le dinamiche di una congiuntura ostile. Non si è verificato quello slancio capace di proiettare il comparto verso uno scenario di ripresa. Per questo ribadiamo come siano necessarie oggi come non mai strategie di sviluppo coordinate e mirate alle esigenze delle micro e piccole imprese. Attività che cercano di resistere, ma è dura. Nel Comune di Fabriano secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato da gennaio a marzo 18 imprese artigiane hanno chiuso i battenti, 8 le iscritte. Se il numero delle cessazioni è rimasto pressoché invariato (19 al I trim. 2015) le aperture si sono dimezzate, in quanto furono 16 nel corrispettivo periodo dello scorso anno. In affanno oggi soprattutto le costruzioni (-5). Queste cifre sono il segno che la situazione continua ad essere di difficoltà – continua Clementi della Confartigianato – Di certo in questo contesto le attività non potrebbero sostenere un potenziale inasprimento della pressione fiscale. Seguiamo per questo con una certa apprensione la vicenda Penzi di Fabriano. Auspichiamo che, nell’obiettivo di trovare i fondi per il risarcimento, non si giunga alla risoluzione di prelevare risorse dai capitoli di bilancio dedicati alle attività produttive o di incrementare le tasse. Comprendiamo bene e approviamo senza dubbio l’esigenza di salvaguardare i servizi sociali, ma ribadiamo come sia parimenti necessario offrire aiuto al sistema delle imprese. Al tal proposito ricordiamo come l’artigianato, spina dorsale della nostra economia, garantendo occupazione e sviluppo, svolga da sempre una fondamentale funzione di collante sociale. Confidiamo infine – conclude – che la vicenda Penzi e la necessità di reperire risorse non distolga il Comune dallo svolgere quelli che sono alcuni tra i suoi compiti basilari, tra cui quello fondamentale della manutenzione delle strade e dell’arredo pubblico, di cui registriamo purtroppo in alcune aree il deterioramento.

CS

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