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“MONICA C” E I RAGAZZI DELLO ZOO DI ANGELINO

Dunque, ricapitoliamo: nel “bioparco” di palazzo Madama la baraonda sul Ddl dell’istrice Monica Cirinnà non si placa. Kung-fu Zanda, capobranco dei bipedi PD al Senato, ha già annunciato che dal testo verrà stralciata la “Step child adoption” (o strip-ciald-opscion, per dirla con Scilipoti), e non ci sarà l’equiparazione tra unione gay e matrimonio tradizionale. Inoltre ci sarà la fiducia, per rendere il circo ancora più stucchevole. A forza di limare la legge presto non si potranno più sposare nemmeno le coppie etero. Inoltre, avrà diritto di crescere figli soltanto chi lo fa da almeno dieci anni: PlayStation, Peppa Pig, Giovanni Muciaccia e Winnie the Pooh (ma senza Riccardo Fogli). Per i gay rimane nel provvedimento la possibilità di comprare in coppia una cucina Scavolini, ma solo col beneplacito di Carlo Cracco.

Del resto, la faccenda è fuori controllo (e ha rotto gli zebedei che non c’è male): ci è voluta una settimana per ammazzare un mammifero (il canguro), per poi scatenare la caccia a un altro animaletto (il grillino). Così, nella zuffa “bestiale”, gli unici animali vincitori sono i ragazzi dello zoo di Angelino: i Lupi, i Formigoni e il volatile Quagliariello. Che gongolano: “Facciamo la felicità degli italiani che ci votano”. Cioè quarantaquattro in tutto, come i gatti (per restare in tema).

Se nello zoo politico non c’è più rispetto per i diritti di tutti, ce n’è tanto per i diritti di Totti, invitato a tornare a casa da mister Spalletti manco fosse Lessie. Tutta l’arca di Noè della politica italiana ha detto la sua sul caso che ha devastato la Lupa (sì, pessima settimana per il mondo animale), dalla cornacchia Gasparri all’upupa Serracchiani. Pare che tra il pupo e il suo (presto ex?) allenatore siano volate parole grosse. Persino 2-3 congiuntivi, dicono i beninformati. Dall’arca sono uscite anche orde di coccodrilli lacrimosi per la morte di Umberto Eco: la scomparsa del gigante della semiologia ha reso l’ultimo week-end molto triste per la cultura italiana (non ce ne voglia il l’estinto letterato, ma anche quello prima non che sia stato granché).

Per fortuna in Italia c’è ancora chi ha a cuore gli animali: stanco dei maltrattamenti a tante bestioline, “Silvietto nostro” da Arcore è entrato nel club (sempre meno esclusivo) dei vegetariani. Non dovrebbe avere grossi problemi: molto incline alla patata, non ha mai disdegnato nemmeno due belle pere e da sempre omaggia gli italiani con fastidiosi cetrioli. Lo step successivo sarà l’approdo al veganesimo, per il quale si è detto pronto ad aiutare la nipote di “Seitàn”, imprecisato dittatore dell’Indocina.

E veniamo alla piccola Fabriano: anche qui animali protagonisti. Morta definitivamente la cicogna con la pernacchia del Tar dinanzi alla richiesta di tenere ancora in vita ostetricia al Profili, in città non restano che i cinghiali. Per lo meno abbiamo salvato il lupo: cancellata l’intenzione (beota) della conferenza Stato-Regioni di abbatterne alcuni nell’arco appenninico per far felici pochi (altrettanto beoti) allevatori. Consoliamoci: estasiato dalle colline marchigiane, nella vicina Castelraimondo sembra abbia comprato casa il “bulldozer” della nostra infanzia Bud Spencer. Visto che bravo Renzi? Con una mano ci toglie la forestale, però con l’altra ci manda uno “sceriffo extraterrestre”. Poi oh, non avremo più nuovi nati, ma i “nati con la camicia” non può toglierceli nessuno. E magari va a finire che un po’ di sorrisi & cazzotti ci faranno persino bene.

Valerio Mingarelli