Associazione Artemisia: le iniziative per la giornata dell’8 marzo

Combattive e con grande desiderio di tornare ad organizzare importanti iniziative di sensibilizzazione e condanna alla violenza di genere. Le donne del comprensorio sono meno sole in questa battaglia, grazie all’impegno ed alla tenacia con cui l’Associazione Artemisia da anni affianca e supporta le donne vittime di violenza che purtroppo non si ferma, nonostante la pandemia. Abbiamo contattato l’associazione per avere anche dei dati sul servizio dello Sportello Antiviolenza e per una panoramica sulle iniziative dedicate alla giornata dell’8 marzo 2021.

Abbiamo affrontato un anno particolare, causa emergenza pandemica da Covid 19, possiamo tracciare un bilancio delle attività dell’Associazione?

È stato un anno difficile per tutti, che ha costretto anche noi ad una battuta d’arresto delle attività che avevamo programmato proprio per il mese di marzo 2020. Avremmo voluto riprendere, nella sede della nostra associazione, i nostri partecipati cineforum “Sguardo di donna” sempre seguiti da un dibattito ed un momento conviviale; era in programma il dramma in atto unico sulla violenza di genere “La sala d’attesa” del gruppo teatrale “A casa di Teresa” e il Cerchio di Banpo, gruppo di autostima femminile, con laboratori/esercitazioni. La pandemia ha bloccato ogni cosa ma non la nostra volontà di tornare ad essere attive appena possibile. Ci stiamo preparando.

La cronaca nazionale ha evidenziato un aumento dei femminicidi e della violenza di genere, soprattutto nel periodo del lockdown. Riguardo lo Sportello Antiviolenza del comprensorio, abbiamo dei dati aggiornati sulle denunce e segnalazioni, in particolare in questo ultimo e drammatico anno?

Nel periodo del lockdown la nostra sede è stata chiusa, a causa delle restrizioni che non ci avrebbero permesso di accogliere donne in sicurezza; tuttavia il telefono è sempre stato attivo con un ampliamento degli orari per non far mancare almeno un supporto telefonico. Quando a giugno abbiamo potuto riaprire, abbiamo ripreso la nostra attività con l’applicazione di tutte le norme previste per il contenimento del contagio. Fortunatamente la nostra sede è provvista di due stanze belle spaziose che consentono il distanziamento. Quello che possiamo dire è che il numero di accessi nel 2020 è rimasto invariato rispetto agli anni precedenti. Considerando il periodo di lockdown, questo significa un maggior carico per il nostro sportello al momento della riapertura rispetto al passato. Anche se naturalmente non possiamo avere il dato complessivo delle denunce, per quanto riguarda le donne che si sono rivolte al nostro sportello, abbiamo un numero dimezzato di donne che hanno denunciato rispetto al 2019, dato questo che ci viene da mettere in relazione alla convivenza forzata tra le quattro mura domestiche e all’impossibilità per le donne in questo contesto di fare scelte forti nella direzione dell’emancipazione dalla violenza. Un altro dato che ci ha fatto riflettere è un numero inferiore di invii da parte dei servizi territoriali (Servizi sociali, Consultorio, ecc.), probabilmente più in affanno a causa della pandemia, e più contatti avvenuti tramite la rete sociale informale delle donne. Insomma, sono un po’ cambiati i percorsi attraverso cui si arriva allo sportello antiviolenza, ma la sostanza è la stessa: la violenza sulle donne non si ferma, nemmeno in una emergenza sanitaria.

Sono denunce di maltrattamenti più o meno gravi rispetto agli anni precedenti?

Non abbiamo dati sufficienti per poter fare un’analisi precisa; sicuramente la convivenza forzata e continua delle donne con il maltrattante durante il lockdown e la possibilità di rivolgersi a noi solo telefonicamente ha determinato una maggiore sofferenza, soprattutto psicologica.

Ha suscitato molte polemiche la recente scelta della Giunta della Regione Marche riguardante la non somministrazione della pillola RU486 nei consultori, come prevedono le linee guida a livello nazionale. Che posizione assume l’Associazione Artemisia riguardo questo argomento così delicato?

La nostra Associazione da molto tempo è anche un presidio a difesa della legge 194, che spesso è stata oggetto di attacchi a volte evidenti a volte subdoli, ma sempre, a nostro parere, inaccettabili; riguardo alla scelta della Regione Marche la nostra posizione è emersa fin dall’ intervista del TG3 all’assessora Latini alla quale abbiamo scritto una lettera aperta dai contenuti molto chiari e che avevamo inviato a tutte le testate cartacee e online. Diciamo che la presa di posizione dell’assessora non è stata una sorpresa, visto che in campagna elettorale il presidente Acquaroli aveva affermato di “voler fare come la Regione Umbria”. Riteniamo, inoltre, che la questione RU486 sia inscindibile dalla legge 194 così come è altrettanto inscindibile la questione del ruolo dei consultori, fortemente depotenziati e non a partire da ora. Le linee guida nazionali, coerentemente con lo spirito della legge, prevedono la possibilità dell’aborto farmacologico (intervento meno invasivo sul corpo della donna rispetto all’intervento chirurgico) e della sua possibile somministrazione sia in ospedale in regime di day hospital, sia nei consultori, ai quali la legge 194 assegna il ruolo di supporto, consulenza, nel rispetto dell’autodeterminazione della donna, evitando ogni atteggiamento giudicante. Per questo riteniamo che ogni tentativo di rendere il percorso di interruzione di gravidanza un percorso ad ostacoli sia una violazione di un diritto sancito da una legge dello stato.

Quali iniziative vedono coinvolta l’Associazione Artemisia per le celebrazioni dell’8 marzo 2021?

Considerando le restrizioni alle quali siamo ancora sottoposte, le nostre iniziative al momento sono due: la prima è un’iniziativa proposta da “Ottica Palma” che abbiamo accolto con molto favore. Ottica Palma donerà una parte del costo degli occhiali acquistati nelle prime due settimane del mese di marzo all’Associazione e per lo stesso periodo metterà a disposizione di ogni donna, previo appuntamento, screening gratuiti. Verrà inoltre allestita una vetrina sul tema. Pertanto “Ottica Palma” diverrà uno spazio di promozione dell’Associazione e dei suoi servizi, in particolare dello Sportello Antiviolenza; la seconda iniziativa è un flash mob del quale non vogliamo rivelare il contenuto (altrimenti che flash mob sarebbe?). Infine, stiamo organizzando un evento informativo (quasi sicuramente in modalità distanza), con l’intervento di esperti, sulla RU486 e legge 194, anche se al momento non siamo in grado di dare indicazioni sui tempi.

Gigliola Marinelli