VAL VIBRATA -TRONTO AREA CRISI COMPLESSA

Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha firmato ieri il decreto di riconoscimento di area di crisi industriale complessa Val Vibrata-Valle del Tronto Piceno, che comprende anche i sistemi locali del lavoro di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Comunanza e Martinsicuro. Una nota del Mise spiega che ”dal provvedimento, da cui non derivano nuovi e ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, sono attesi impatti significativi sulla politica industriale nazionale”. Soddisfazione, con qualche polemica per i mancati finanziamenti del Governo, nei commenti al provvedimento. Apprezzato in particolare l’inserimento nel decreto di alcuni comuni delle aree interne del Teramano e della provincia di Fermo: Amandola, Monte Falcone, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Ortezzano, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo. “Un lavoro di squadra che ha portato ottimi risultati in tempi record – il commento del presidente Luca Ceriscioli – frutto di un lavoro sinergico con il Governo, che ringraziamo per l’attenzione che ci dimostra, e tra assessorati. Un impegno svolto con determinazione – ha aggiunto con uno spunto polemico rispetto alla precedente legislatura – prediligendo la concretezza piuttosto che la sterile azione di destinare un assessorato al Piceno”. ”Da anni – ha detto la vice presidente della giunta Anna Casini – il territorio aspettava questo provvedimento. Fin dal suo dall’insediamento, la giunta si è impegnata per far sì che l’iter, che si era bloccato, riprendesse rapido per raggiungere l’obiettivo. Abbiamo lavorato senza sosta insieme agli uffici e in accordo con il Ministero: oggi non solo abbiamo ricevuto il riconoscimento di area di crisi complessa, ma grazie al buon lavoro svolto dalla Regione, sono rientrati nella perimetrazione anche alcuni comuni montani del Fermano e la zona del Teramano”. Secondo Casini ”per il Fermano si apre una nuova e inattesa opportunità di sviluppo, che il territorio saprà cogliere. In termini complessivi ricordo che per il Piceno c’è già un pacchetto di manifestazioni di interesse per investimenti pari a oltre 125 milioni di euro, a fronte di un incremento occupazionale di oltre 300 unità”. L’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti, particolarmente soddisfatto per l’inserimento dei comuni del Fermano, sottolinea ”il grande lavoro di squadra svolto dalla giunta e dai Servizi regionali, e l’impegno in prima linea del presidente Ceriscioli e della vicepresidente Casini”.

Il decreto ministeriale consentirà di utilizzare risorse, anche nazionali, per reindustrializzare le aree interessate, adeguare le infrastrutture e creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico e occupazionale. Alla base della richiesta delle Marche c’era un progetto di riconversione e riqualificazione industriale, condiviso con gli attori economici e sociali, che ora può trovare applicazione. La proposta si basa su un’analisi dei punti di forza e di debolezza del tessuto produttivo piceno e del suo contesto socioeconomico, descrive le principali leve di possibile intervento (agroalimentare, meccanica-meccatronica, chimica-gomma-plastica, turismo, grandi industrie, innovazione), e le relative manifestazioni di interesse.

Paola Giovannozzi, segretaria provinciale della Cgil: ”Il passaggio di oggi dà grande speranza ad un territorio nel quale stanno giungendo a maturazione tanti casi di mobilità. Il Piceno infatti è stato raggiunto dalla crisi prima di altri territori in Italia, e tante persone hanno perso il proprio reddito senza aver maturato ancora il diritto alla pensione”. (Ansa)