ADDIO ALLA TRATTA UNICA FABRIANO-CIVITANOVA, ARRIVA CAMBIO A MACERATA

E’ partita l’epoca della coincidenza. Dalla città della carta si arriva a Macerata e poi si prende un altro treno che arriva sulla costa. Poi per fare rifornimento si allunga il viaggio fino ad Ancona. Con l’eliminazione definitiva dell’officina ferroviaria fabrianese, Trenitalia ha realizzato una turnificazione delle tratte di percorrenza dei treni di Fabriano, Civitanova e Ancona. Non è più diretta la linea ferroviaria Fabriano-Civitanova. E a rimetterci sono i cittadini che assistono impotenti a più disagi e spreco di denaro. Una volta i treni diesel viaggiavano sulla tratta non elettrificata Fabriano-Civitanova, da sempre molto frequentata da universitari e lavoratori. Tutte le operazioni di manutenzione e rifornimento venivano effettuate nel Deposito fabrianese. Per poter arrivare in Ancona, visto che solo la tratta da Civitanova è elettrificata, si cambiava regionale e si prendeva un mezzo elettrico. Con la chiusura del Deposito, attiva dal primo gennaio, quasi tutti i treni diesel partono da Fabriano e arrivano in Ancona con coincidenza a Macerata – inspiegabile secondo gli addetti ai lavori – passando, di conseguenza, con il treno diesel lungo la linea elettrificata e una volta arrivato a Civitanova (unica linea con il cambio), prosegue nel capoluogo regionale. Diversi gli inconvenienti. “Si spreca denaro pubblico – dichiara un macchinista in pensione – perchè ogni settimana vengono percorsi da mezzi diesel sotto la linea elettrica più di 4.000 Km che potevano essere effettuati da treni elettrici evitando di sprecare 2 tonnellate di gasolio a settimana”. Per non parlare dell’inquinamento dell’ambiente. Manca, poi, la praticità. I nuovi treni diesel Swing vengono fatti girare ad Ancona forzatamente occupando la linea elettrica adriatica facendo servizio da Civitanova al capoluogo – 84 km andata e ritorno – solo per rifornimento e manutenzione. “Bastava tenere in piedi il Deposito di Fabriano, già capolinea della tratta e recentemente rimesso a norma – confida un capo treno in pensione – per non peggiorare una tratta già in difficoltà e dove più di 20 dipendenti hanno sempre fatto tutte le operazioni senza costi aggiuntivi”. E ancora, per non dimenticare. Pendolari fabrianesi un’altra volta sul piede di guerra per il trattamento subìto sui treni. Fermi 45 minuti alla Stazione Roma Tiburtina per dare la precedenza ai treni alta velocità. E il regionale veloce diretto in Ancona, si ferma pochi minuti dopo la partenza da Termini. Sempre più spesso, infatti, i due treni serali, quello delle 18,30 e delle ore 21 arrivano a destinazione con molto ritardo. E con la stagione freddo si viaggia ancora con più difficoltà. “Alcune carrozze sono troppo calde mentre altre sono freddissime. Quando chiamo il capotreno per lamentarmi – denuncia un pendolare  – ricevo sempre risposte sgradevoli.”

Marco Antonini