LA STORIA DI CHI COLTIVA FRA LA TERRA E IL CIELO

Nel libro di Roberto Brioschi e Gabriella Laila per Altraeconomia la storia dei 35 anni della cooperativa di agricoltura biologica. La storia di chi coltiva fra la terra e il cielo. E’ il racconto dei 35 anni di lavoro della cooperativa agricola, che è stata pioniera dell’agricoltura biologica in Italia e in Europa e che oggi è un’azienda affermata che esporta la sua qualità in tutto il mondo. La Terra e il Cielo è la protagonista del libro “Biologico etico – Storie di filiere umane e contadini felici”, scritto da Roberto Brioschi e Gabriella Lalia per Altraeconomia e presentato oggi al Teatro Misa di Arcevia (An). “Il biologico etico, descritto nel libro, racconta lo stile di vita nuova in cui abbiamo creduto come cooperativa – ha detto Bruno Sebastianelli, presidente de’ La Terra e il Cielo -, fatto di rispetto massimo per l’ambiente, per il paesaggio e per i consumatori a cui vogliamo portare un prodotto sano e buono, che nutre le persone. Un cibo prodotto in una filiera creata nel rispetto della legalità, del diritto dei lavoratori e del prezzo giusto pagato agli agricoltori. Vorrei ricordare che il biologico non costa troppo perché ha in se il valore del rispetto dei costi ambientali, sanitari e del lavoro. Quando un cibo ha un prezzo troppo basso spesso provoca poi dei costi successivi a carico della società specie in sanità”. La Terra e il Cielo, oggi 120 soci, che coprono la filiera completa di produzione biologica di 140 prodotti, esportati per 40% specie nei mercati asiatici e americani, è stata “un’avanguardia – ha sottolineato la moderatrice Cristiana Colli – che ha dato questi risultati sociali ed economici anche perché è una cooperativa”. Il valore della cooperazione, ha ricordato Simone Cecchettini, responsabile settore Agroalimentare Legacoop Marche, è quello che “La Terra e il Cielo ha praticato nel senso della comunità e nella costruzione e nella realizzazione della felicità lavorando su questo territorio”. Un territorio, ha spiegato Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia, “su cui stiamo lavorando per costruire il distretto dell’agroalimentare biologico a partire anche dall’esperienza di questa cooperativa che crea inclusione nella nostra comunità”. Nel libro, ha spiegato Gabriella Laila, “raccontiamo i soci fondatori della Terra e il Cielo, i suoi personaggi, che trasmettono valori e consuetudini, come l’uso di un mulino a pietra, che possono essere raccolti dalle nuove generazioni. Contadini felici perché condividono la passione per quello che fanno”. Brioschi ha aggiunto che “questa è la storia dell’Italia migliore, di una filiera produttiva e sociale che sta ricostruendo il Risorgimento. Nel libro parliamo del valore della contadinanza, che aveva la conoscenza del sapere di come si produce il cibo e che oggi vuole essere felice”. Massimo Acanfora di Altreconomia ha sottolineato che la casa editrice ha “in comune con l’agricoltura biologica il desiderio di creare una filiera sana grazie alla costruzione di un’editoria partecipativa”. Lo stesso valore di collaborazione e di cooperazione condivisa dai soci della Terra e il Cielo, ha detto Paolo Ciarimboli, presidente regionale Anabio Cia, “che nella nostra esperienza ha restituito dignità al lavoro contadino”.
cs