3 MINORI NON SANNO COSA FARE E DEVASTANO UNA SCUOLA A FABRIANO

Il 7 luglio, i carabinieri della Stazione carabinieri di Fabriano sono stati inviati presso l’edificio che ospita la scuola secondaria di 1° grado “Gentile da Fabriano”, poiché ignoti nella notte, dopo essersi introdotti attraverso una finestra scorrevole, avevano, mediante l’occlusione dei lavandini, allagando i locali, imbrattato i muri e pavimenti con della vernice e danneggiato il router della sala informatica. Prima di lasciare i locali, gli autori avevano scritto sui muri frasi offensive nei confronti del dirigente del predetto istituto. Non contenti, sono poi penetrati nell’attigua scuola media Giovanni Paolo II, danneggiando il distributore automatico.

Le indagini, affidate al Nucleo Operativo della Compagnia, sono state sin da subito indirizzate verso giovani del luogo, principalmente tra coloro che erano soliti stazionare davanti all’edificio dell’istituto o che, comunque, conoscevano la dislocazione dei locali. Una squadra, composta dal Maresciallo Antonello Paterni, dal Brig. Marco Fumanti e dall’App. Roberto Spitoni, hanno incominciato a battere la pista degli interni, venendo a conoscenza che, molto probabilmente, gli autori si sarebbero potuti identificare in tre giovani minorenni conoscitori dell’ambiente.

Individuato il gruppo, i militari hanno avviato un’attività di osservazione, durante la quale ne vengono studiate le abitudini. Raccolti gli elementi, i giovani sono stati convocati in ufficio per essere interrogati alla presenza dei genitori. Tutti e tre hanno ammesso le loro responsabilità, affermando – a specifica richiesta degli investigatori – che  il loro gesto vandalico non è stato mosso da alcuna motivazione, ma che, anzi, più frutto “di non sapere cosa fare” . Nei confronti dei tre giovani è stata inoltrata un’informativa alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Ancona, ipotizzando a loro carico i reati di danneggiamento aggravato continuato in concorso e diffamazione. Per i danni causati, che si aggirano di in diverse migliaia di euro, i genitori – esterrefatti del comportamenti dei propri figli, hanno già preso contatti con i dirigenti per il loro risarcimento.

cs