GIANO… VITA, ECONOMIA, INGEGNO INTORNO AD UN FIUME

Fabriano in questi giorni sta rivivendo la rievocazione storica del Palio, il cui tema è il fiume Giano. Janus, Giano il dio bi-fronte, può essere annoverato tra le divinità marine o “acquatiche”, secondo una versione del mito sarebbe stato il primo dio di Roma…il rivo, affluente dell’Esino prende il suo nome e secondo la leggenda lo prende anche il nome della città stessa: Faber-Janus…Per gli antichi, il dio Giano aveva il potere di far nascere all’improvviso dal terreno sorgenti e di sorvegliare tutto ciò che stava all’interno della città, non perdendo però di vista quello che accadeva all’esterno, per questo aveva due facce…col tempo le stesse rappresentarono la saggezza e la conoscenza, sia del passato che del futuro, un dio enigmatico ma dall’elevato culto nell’antica Roma. Ritornando alla storia del nostro fiume, prima denominato Castellano, poi Giano appunto, dobbiamo fare un flash-back all’anno mille quando le sue acque venivano sfruttate come fonte di energia dalle gualchiere collocate sulle sue sponde. Le gualchiere erano veri e propri siti,edifici dove si fabbricava e produceva la carta. Intorno al fiume sono nate le attività delle botteghe artigianali. La stessa piazza Mercatale, oggi p.zza Garibaldi era collegata da piccoli ponti al borgo San Nicolò, da qui si dipartiva un’ampia area destinata ad ingrandirsi per accogliere nel ‘300 e ‘400 la prima vera area industriale di Fabriano. Questo era il fulcro delle maggiori attività produttive ed economiche della città: molini, fornaci, cartiere, fucine di fabbri, concerie, tintorie, ecc… La grande operosità lungo le rive del Giano esaltò la figura del fabbro fabrianese che batteva il ferro sul fiume : faber in amne cudit come è indicato appunto nel sigillo comunale della città del XIII secolo.

Francesco Fantini