ROSSI (SEL): POLITICA PUNTI I PIEDI, L’OCCUPAZIONE A FABRIANO NON SI TOCCA PIU’

In consiglio comunale mi è capitato più volte di ricordare al Sindaco che l’aver tolto lo striscione “1425 volte no”, riferito agli esuberi al tempo annunciati dalla proprietà dell’Indesit, è stato un errore grave. Perché di fatto la vertenza ieri Indesit, oggi Whirpool non è mai finita. Come purtroppo non accenna a finire la crisi occupazionale nel nostro ex distretto industriale. L’accordo che era stato raggiunto nel 2013, che prevedeva la salvaguardia dell’occupazione solo fino al 2018, è stato superato dall’acquisizione di Indesit da parte di Whirpool che vuole proporre un nuovo Piano Industriale. La vertenza, è evidente, è di nuovo aperta. Purtroppo, in tutti questi anni e ancora oggi, la politica fabrianese è stata complice degli interessi della grande industria e troppo silente e lontana dai lavoratori. Bisogna, in questo momento invertire la tendenza. Le rappresentanze della Politica devono puntare i piedi e dire chiaramente che l’occupazione a Fabriano non si tocca più. Che le preoccupazioni dei lavoratori sono le nostre e che saranno sostenute tutte le lotte e le vertenze messe in campo, senza se e senza ma. Il Sindaco, la maggioranza non possono più balbettare. Ci sarà un nuovo Piano Industriale da esaminare ed eventualmente da modificare, c’è un colosso come la Whirpool nel tavolo delle trattative, è necessario attivare tutte le forze sociali e politiche della nostra comunità per sostenere le future battaglie.

Sono d’accordo con la Fiom, questa vertenza va giocata in chiave offensiva, puntando su un Piano Industriale che veramente garantisca piena occupazione nel territorio. Oltre alla situazione Indesit-Whirpool sono tante altre le aziende in crisi, che magari chiudono lasciando i lavoratori senza tutele. Ovviamente la crisi globale ha lasciato il segno, le pessime politiche nazionali sul lavoro lo hanno aggravato, ma ci sono, a mio avviso, anche gravissime concause locali: commistione politica-imprenditoria, il monoprodotto e nessuna innovazione, il terzismo come paradigma, le delocalizzazioni industriali, sono gli aspetti più inquietanti che mostrano il fallimento del nostro vecchio modello di sviluppo che solo apparentemente dava ricchezza ma che annunciava in realtà il suo collasso. Oggi Spacca, dopo aver assistito al massacro di un polo industriale, ripropone un “centro di innovazione tecnologica” nel fabrianese. E’ grottesco, sono promesse elettorali che probabilmente non saranno neanche realizzate, ma che se anche lo fossero, garantiranno solo pochissima occupazione. Bisogna rivendicare che non c’è vera democrazia senza conflitto, che senza le lotte si ottiene poco. Il Sindaco deve riconoscere che la vertenza Indesit-Whirpool è aperta e sostenere, con tutto il Consiglio Comunale, le battaglie future dei lavoratori. Per l’occupazione e il lavoro, per la tenuta del reddito, le tante realtà in crisi, i precari, i disoccupati devono unirsi tra loro, per creare nuova forza in grado di dare un futuro più degno a questo territorio altrimenti il rischio è di mostrare solo nuove debolezze.