FALLIMENTO DESI MOBILI. CRISI DEL MERCATONE E BANCHE TRA LE CAUSE
La nota dell’azienda di Cerreto d’Esi. Abbiamo fatto il possibile per salvare un’esperienza industriale che, nel corso degli anni, ha dato lustro al comprensorio fabrianese, dando lavoro a centinaia di persone. Ancora oggi, nonostante la congiuntura economica difficile da anni, abbiamo in portafoglio oltre 800mila euro di ordinativi, sia di clienti Italia che all’Estero, in particolare Emirati Arabi dove ultimamente abbiamo intrapreso trattative per buoni ordinativi contract. Proprio ora che si iniziava a risalire la china, la spaventosa crisi del Mercatone Uno e il conseguente blocco dei loro flussi finanziari, ha rappresentato, per la Desi Mobili, una mazzata che ha comportato la perdita di liquidità per circa 1 milione di euro. Un’altra causa è stata che gli Istituti bancari hanno, di fatto, bloccato l’operatività della nostra azienda. Conseguenza obbligata è stata manifestare al Giudice fallimentare la nostra rinuncia all’omologa e di conseguenza si apriranno le porte per il fallimento dell’azienda. Proprio per non disperdere un’esperienza di qualità industriale del territorio, in questi ultimi mesi ci siamo adoperati per cercare una possibile via d’uscita attraverso trattative con potenziali investitori. Esiste, al momento, la possibilità che qualcosa si concretizzi nel breve periodo con imprenditori, con ampio respiro internazionale, interessati al sito produttivo cerretese, al marchio e alle nostre produzioni. Questa e altre iniziative sono la dimostrazione che la proprietà della Desi Mobili, seppur frenata da vincoli della normativa fallimentare, è attenta, come sempre, alle esigenze legittime dei dipendenti.