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ADDIO PAOLA RUSSO. OGGI LE ESEQUIE. IL RICORDO DEGLI AMICI

Se ne è andata in silenzio, con il sorriso sulle labbra fino all’ultimo giorno. Paola Russo è deceduta domenica all’Ospedale Profili di Fabriano. Aveva 35 anni. Una brutta malattia l’aveva debilitata da tempo ma Paola ha cercato in tutti i modi di combatterla fino alla fine. Dipendente presso l’azienda Airforce di Urbano Urbani, la donna era sposata con Giuseppe Romano. Lascia due figlie piccole in età scolare e la sorella Daniela. La camera ardente è stata allestita presso l’obitorio dell’Ospedale. Questa mattina si celebreranno i funerali alle ore 11 presso la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore nel quartiere Piano. Ieri, intanto, per tutta la giornata, amici e conoscenti si sono stretti intorno ai familiari per salutare Paola per l’ultima volta. All’obitorio anche i dipendenti Airforce che oggi parteciperanno tutti alla cerimonia religiosa presieduta da don Tonino Lasconi. Da giorni Paola era ricoverata presso l’Hospice dell’Ospedale di Fabriano, la struttura d’avanguardia creata per l’assistenza del malato colpito da malattie incurabili. In rete sono stati pubblicati centinaia di messaggi di vicinanza alla famiglia. Di Paola è stata apprezzata e sottolineato, nelle ultime ore, la fortezza d’animo e il suo sorriso speciale che non ha perso nemmeno con l’avanzare della malattia. “Sei una persona da ammirare – scrivono gli amici – perchè il tuo sorriso ci contagiava. Abbiamo pregato molto per la tua guarigione ma ora è importante che tu vegli su di noi.” E ancora: “Sono arrabbiata perché non è giusto che una donna come te se ne vada così in fretta – confida un’amica –  quando qui c’è ancora chi ha così tanto bisogno del tuo coraggio, della tua forza e dei tuoi sorrisi!” Da anni la donna lavorava presso lo stabilimento Airforce di Marischio. Paola era molto apprezzata da colleghi e superiori. Anche il marito e la sorella lavorano presso la ditta di Urbano Urbani, imprenditore e consigliere comunale di Ncd. “Tutta l’Airforce è in lutto e piange Paola Russo, stroncata da un male incurabile alla giovanissima età di 35 anni. La piangono tutti con un sentimento di rassegnazione ma anche di rabbia. Troppo pochi gli anni vissuti. Troppo ingiusto – scrive Urbani – privare due bambine della loro mamma. Troppo grave lasciare un marito solo a crescere le piccole. E quando capitano queste disgrazie penso – conclude – che il mondo, le nazioni, i potenti anziché correre per armarsi ancora di più, spendere ancora di più per realizzare ordigni sempre più micidiali, se concentrassero tutte queste energie per una lotta forte contro questa malattia, forse Paola avrebbe potuto continuare a lavorare e a crescere le sue figlie.”

Marco Antonini