VERTICI FEDERMECCANICA HANNO INCONTRATO AZIENDE MECCANICHE DELLE MARCHE

“Con l’8% del PIL, il 46% dell’intero valore aggiunto manifatturiero, 190 miliardi di euro di export 65 miliardi di euro di attivo nella bilancia commerciale, il settore meccanico è il cuore pulsante dell’economia del nostro Paese. Come Federmeccanica, quindi, intendiamo creare una comunità di imprese che sfidano la crisi e cercano soluzioni per crescere” così Fabio Storchi Presidente di Federmeccanica, si è rivolto alla folta platea di imprenditori – provenienti dal territorio regionale  – riunitisi in Confindustria Ancona per un confronto a porte chiuse sui temi più importanti del settore. Accanto al presidente Storchi era presente il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi: gli illustri ospiti sono stati accolti dal presidente di Confindustria Ancona Claudio Schiavoni e dal Presidente della Sezione Meccanica Genuino Galassi. Tanti i temi sul tavolo: dalle relazioni sindacali al mercato del lavoro, dal ruolo dell’Europa all’education e alla cultura d’impresa. “Nella nostra associazione  – ha esordito Schiavoni – la grande impresa meccanica è tra Jesi e Fabriano. Non solo nel settore dell’elettrodomestico ma anche stampi, forniture automotive, cantieri navali. La sezione meccanica è la più grade delle Marche e rappresenta il 37% delle aziende del settore e il 58% del personale occupato.”

“Le sezioni meccaniche delle territoriali marchigiane – gli ha fatto eco Genuino Galassi – si sono confrontate in questi mesi per individuare i temi strategici su cui lavorare: il rafforzamento del sistema dell’alternanza scuola/lavoro in una logica di continuità dei programmi di studio e di lavoro; la riconoscibilità del lavoro delle imprese nel territorio: che sono all’avanguardia su temi “sensibili” quali ad esempio il rispetto dell’ambiente e la sicurezza nel lavoro; un nuovo modo di intendere le relazioni industriali volte ad agevolare la partecipazione ed il coinvolgimento dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e di un intero territorio ai risultati ed ai programmi delle imprese.; la revisione dei concordati e procedure concorsuali, per evitare gli attuali meccanismi che permettono di riconoscere concordati ad esempio al 2,5% con pagamenti a tempi lunghissimi. Ultimo tema quello dell’internazionalizzazione, per rafforzare a livello nazionale, attraverso il sistema Confindustria e le organizzazioni di categoria, le politiche di supporto ai processi di internazionalizzazione delle aziende meccaniche, anche medio piccole”.

 

“Crediamo che fare squadra  – ha detto il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchisia la vera carta vincente per far valere il peso di un settore che da solo crea quasi la metà del valore aggiunto dell’intera industria manifatturiera. Per fare questo servono scelte coraggiose: da parte nostra mettiamo al centro dell’azione un nuovo modo di intendere relazioni industriali: devono essere costruttive e inclusive, sia sul fronte della comunicazione all’interno delle aziende sia con i sindacati. Servono però anche meno burocrazia, meno carico fiscale e meno rigidità sul mercato del lavoro.