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NUOVE PROSPETTIVE PER FABRIANO CITTA’ CREATIVA

Fabriano è in fermento per il traguardo raggiunto nello scorso ottobre: è stata riconosciuta città creativa Unesco nella sezione Artigianato e Arti e tradizioni popolari. Ma questo non è solo un traguardo. E’ un punto di partenza per un cambiamento radicale che elettrizza la città e i suoi cittadini. Fabriano si sta rialzando in piedi con tanta dignità e coraggio. Si sperimenta una nuova economia che sorprendentemente ben si adatta ai fabrianesi ed è per la città l’economia del futuro. Si parla di turismo che, come sostiene il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, “è un motore di crescita perché spinge la città ad una rinascita di tutti i settori.” E’ stato sottoscritto dalle Istituzioni e dagli altri soggetti partecipanti al comitato promotore della candidatura Unesco di Fabriano, un protocollo d’intesa per la valorizzazione del Progetto città creativa. L’Unesco nel 2004 ha lanciato il Network delle città creative che ha come obiettivo quello di creare una sinergia e un legame tra città in grado di promuovere la creatività culturale e di farne un elemento cruciale per il proprio sviluppo economico, offrendo agli operatori del settore una piattaforma internazionale su cui convogliare l’energia creativa delle proprie città. E’ nella prima sessione di Fabriano Forum del 21 giugno che si è parlato di reti di collegamento culturale con il mondo attraverso il convegno “Sviluppo del territorio e imprese creative. Le città del network si raccontano” nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano. L’obiettivo è quello di creare una rete che colleghi i “centri creativi” per sviluppare socialmente, economicamente e culturalmente il mondo. Fabriano diventa città creativa al pari di Brezzaville (Repubblica del Congo), Zahlè (Libano), Cracovia (Polonia), città creativa per la Musica, Gastronomia e Letteratura. La città di Fabriano si aggiunge alla rete composta da Aswan (Egitto), Icheon (Corea del Sud), Kanazawa (Giappone), Santa Fe (Stati Uniti) e Hangzhou (Cina). “Stiamo cambiando noi stessi” dice il Sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola all’incontro di sabato mattina al Museo della Carta e della Filigrana: “Siamo creativi in un mondo che cambia, pronti a far crescere la nostra città per renderla migliore, vivace.” Tanta emozione nelle parole del Sindaco che ha ringraziato tutti coloro che hanno fatto si che Fabriano guadagnasse un posto nell’Unesco, un posto che la città merita per la sua tradizione; una grande storia domina questa città, patria di artisti e patria di artigiani e grandi lavoratori che hanno dato tanto per l’economia dell’Italia. “Oggi è il giorno del solstizio d’estate, è un giorno di risveglio, di raccolta, è un giorno speciale per la città.” Queste sono le parole di Francesca Merloni pronunciate lo scorso 21 giugno, emozionata si commuove per il traguardo ottenuto dopo tanto lavoro che partito anni fa, ha ormai il sostegno non solo della città di Fabriano, ma anche dell’Unesco e delle altre città che insieme a Fabriano formano una rete salda. “La città si muove alla scoperta delle sue radici e le mette in mostra per costruire un futuro tecnologico, potente, importante.” Aggiunge ancora Francesca Merloni. “Emozionate ed emozionanti” sono state definite da Angelo Bucarelli, moderatore dell’incontro, le parole di Francesca Merloni. Fabriano in questi anni di crisi, ha dimostrato e dimostra ancora una grande umiltà e un grande coraggio per guardare avanti. E’ in atto un risveglio culturale; Fabriano è una città che vuole rialzarsi dopo anni di cadute e lo fa valorizzando il proprio territorio e il talento dei cittadini. “Si punta sui giovani, sulla creatività, sulla passione” interviene Guido Papiri, presidente della fondazione CARIFAC; insomma tutti insieme per Fabriano, per offrire alla città un’occasione di svolta, per un cambiamento profondo e stimolante. Ma crescere senza coltivare legami con altre città ovviamente non è possibile. Senza un confronto non si trovano gli stimoli necessari per una crescita culturale profonda. Denise Bax, Coordinatrice del Fondo internazionale per la Diversità culturale, all’incontro ha parlato proprio dell’importanza di ascoltare e conoscere le altre città dell’Unesco al fine di condividere insieme i valori che servono da stimolo per l’organizzazione di iniziative rilevanti per le città. “Nessuna società può vivere senza cultura” dice Denise Bax: “La creatività, la cultura sono fonti importanti per creare occupazione e tutte le città dell’ Unesco avranno un futuro insieme, condivideranno i successi ottenuti.” E’ per questo che Fabriano ha invitato le delegazioni delle altre città che sono entrate nell’Unesco: per scoprire cosa significa far parte di una grande rete ed ascoltare dunque le esperienze e i cambiamenti vissuti da città che seppure lontane dal nostro territorio condividono con noi primati e attività importanti. Sono intervenuti all’incontro di sabato mattina i rappresentanti delle città di: Santa Fe e Paducah negli Stati Uniti, Hangzhou in Cina, Kanazawa in Giappone e Bologna. Tutti i rappresentanti hanno testimoniato il notevole sviluppo avuto dopo la loro entrata nella rete Unesco. Queste città hanno trovato i binari giusti su cui transitare, viaggiare alla riscoperta di se stessi, valorizzando i propri territori e incrementando notevolmente il turismo. Hanno inoltre ottenuto ulteriori riconoscimenti e creato una serie di iniziative che raggiungono successi strepitosi e che ovviamente aiutano l’economia, ma soprattutto sono importanti ai fine di un risveglio culturale che vale più di qualsiasi valore economico perché è cibo per la mente di ogni individuo e solo con ciò avviene la vera crescita di una città. Le scorse edizioni di Poiesis hanno dimostrato quanto l’incontro arte-lavoro funzioni; la città di Fabriano è in grado di attirare personaggi di fama e turisti da tutta Italia e da tutto il mondo. La cultura è la vera impresa nel futuro della città, non solo perché aiuta l’economia, ma soprattutto perché produce valori e menti adatte per rendere consapevole la comunità che solo se conosce può avanzarsi, svilupparsi, diventare critica nei confronti di ciò che la circonda. Si respira dunque aria di cambiamento e speranza in una città che vuole crescere in una situazione di benessere non solo economico, ma intellettuale e spirituale all’insegna di nuove prospettive.

Francesca Agostinelli