SLOT-MACHINE: NEL 2016 GIOCATI 30 MILIONI DI EURO NEL FABRIANESE

Slot-machine nel comprensorio: 29.450.000 euro è la cifra spesa dalla popolazione, nel 2016, nei Comuni per giocare con i 291 apparecchi in funzione. Prevalentemente le slot sono posizionate nei bar e nelle tabaccherie che lavorano, quasi tutte, con orario continuato, sette giorni su sette. Numeri drammatici. Solo a Fabriano sono stati giocati 21,4 milioni di euro: in crescita le giocate pro capite che ha raggiunto i 685 euro, con un aumento di 6 euro. Questi numeri collocano Fabriano, con i suoi 31.212 abitanti, fra i comuni meno virtuosi al livello italiano con 6 apparecchi ogni mille abitanti. Nel 2016 sono state giocati 21,4 milioni di euro: 14,2 con le slot in tabaccherie e bar, 7,2 con quelle nei locali specializzati. A Sassoferrato, 7.177 abitanti, le giocate ammontano a 4,6 milioni di euro, 641 euro pro capite. Sono 57 gli apparecchi in città pari a 7,9 slot su 1.000 abitanti. Anche Sassoferrato non raggiunge la sufficienza come comune virtuoso. A Genga, 1.781 abitanti, le giocate toccano quota 1,36 milioni di euro. 764 euro le giocate pro capite. 16 le slot presenti nella piccola città che ospita le famosissime Grotte di Frasassi. Sono 9 le slot presenti per mille abitanti. Spostandoci a Cerreto d’Esi i numeri cambiano. La cittadina con 3.736 abitanti situata a confine tra le province di Macerata e Ancona ha una giocata complessiva, nel 2016, pari a 1,29 milioni di euro. 344 euro le giocate pro capite; 14 gli apparecchi attivi; 3,7 per mille abitanti. Nel comprensorio fabrianese è l’unico Comune considerato virtuoso. Da una scala da 1 a 5 raggiunge voto 4 per la bassa diffusione di slot e per le poche giocate effettuate dai residenti. Percorrendo la SS76, promosso anche Serra San Quirico. Ammontano a 800 mila euro le giocate complessive; 284 euro pro capite. Sono 2.811 gli abitanti; 10 le slot funzionanti in città pari a 3,6 su ogni mille abitanti.

Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Ixè attraverso mille interviste, la maggioranza degli italiani (55%) considera la slot machine il gioco che più degli altri genera dipendenza. Segue il videopoker (40%), quindi il casinò (35%). Meno ‘pericolosi’ sono considerati le scommesse sportive (22%), il gratta e vinci (20%) e ancor meno le sale bingo (13%). Chiudono la classifica il lotto e il superenalotto (entrambi al 7%) che sembrano avere un’immagine per niente a rischio ludopatia. Solo il 9% della popolazione ritiene che nessun gioco, di per sé, provochi dipendenza. Alla domanda se il vizio del gioco sia più diffuso tra i ricchi o tra i poveri, l’opinione del campione si polarizza: per il 38% è più diffuso tra i ricchi “perché alla fin fine non rischiano davvero”, per un altro 38% è più diffuso tra i poveri “perché è comprensibile il desiderio di cambiare vita”.

La politica

Anche la politica si interroga. La ludopatia è uno dei tanti problemi urgenti da affrontare. “Purtroppo – evidenzia Olindo Stroppa, consigliere comunale Forza Italia – lo Stato è il maggior azionista dei giochi”. Due anni fa, Pino Pariano, ex presidente del consiglio comunale aveva presentato una Mozione per contrastare questo fenomeno crescente anche a Fabriano. “La crisi economica – aveva detto – ha ulteriormente aumentato il ricorso al gioco d’azzardo, specialmente tra le fasce più povere e fragili della popolazione, desiderose di guadagni facili. Nella maggior parte dei casi si sentono storie di intere famiglie rovinate dalla dipendenza”. Pariano aveva chiesto di rafforzare l’informazione verso i cittadini in merito alla pericolosità dell’abuso dei giochi che consentono vincite in denaro e di prevedere, per i locali commerciali che hanno le slot machine, nel caso in cui decidessero di rinunciare ad ospitare al loro interno queste “infernali macchinette”, l’adozione di sgravi e agevolazioni sulle tasse comunali. “Peccato – commenta l’ex presidente – che questa mia proposta è rimasta sulla carta. Spero che l’attuale Amministrazione sia sensibile a questo problema e intervenga”.

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Marco Antonini