MOZIONE DI SFIDUCIA, ANDREA GIOMBI: “ADESSO PARLO IO”

Lo scenario politico cittadino presenta questa settimana un delicato dibattito riguardo la mozione di sfiducia indirizzata ad Andrea Giombi di “Fabriano Progressista”, presidente della Commissione Affari Istituzionali del Comune di Fabriano, unica carica istituzionale concessa alla minoranza. Lo abbiamo interpellato per comprendere le dinamiche e le ragioni di questa richiesta avanzata dal capogruppo pentastellato William Giordano.

Consigliere Giombi, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle William Giordano ha chiesto di inserire nell’ordine del giorno della seduta del prossimo 8 novembre della Commissione Affari Istituzionali la mozione di sfiducia nei suoi confronti. In qualità di presidente della Commissione Consiliare Affari Istituzionali può illustrarci nel merito quanto sta accadendo in questi giorni e di cosa viene accusato?

Il Movimento Cinque Stelle vuole apportare delle modifiche al regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, il quale disciplina le regole democratiche all’interno dello stesso Consiglio. Sono stato accusato di non volere affrontare la discussione e, dunque, di impedire le modifiche sull’importante regolamento. Niente di più falso.

Lei ha calendarizzato la discussione riguardo la modifica del regolamento del consiglio comunale?

Certo. A mio giudizio, però, un argomento così importante che dovrebbe disciplinare in modo democratico i lavori del Consiglio non può essere affrontato, discusso e approvato in un’unica udienza. Ho quindi ritenuto giusto calendarizzare la discussione per parti sistematiche, da tenersi in sedute distanziate di almeno 20 giorni, in modo da dare a tutti i componenti la possibilità e l’opportunità di approfondire l’argomento come merita. Credo fermamente che le regole democratiche debbano essere discusse con alta ponderazione e confronto serio e senza alcuna fretta, mentre il Movimento Cinque Stelle vorrebbe fare il tutto persino in una unica seduta, e questo a mio giudizio non era opportuno.

Come lei stesso ha dichiarato in un suo post su Facebook “come minoranza risponderemo per difendere le regole democratiche contro una democrazia virtuale e di plastica”. Considera veramente questa mozione di sfiducia un attacco ai principi di libera democrazia e, soprattutto, la minoranza è effettivamente unita e solidale in toto con lei consigliere?

Ritengo che questa mozione di sfiducia non sia un attacco personale, bensì una grave offesa alla democrazia cittadina, non è pensabile richiedere una sfiducia su una tematica così cruciale per le regole democratiche, che sono in difesa della minoranza così come della maggioranza. Tutte le forze di opposizione mi hanno espresso massima solidarietà e vicinanza e spero che anche tra i banchi del Movimento Cinque Stelle qualche collega consigliere capisca l’inopportunità di questo attacco.

Consigliere Giombi, lei è stato più volte accusato nei primi mesi di insediamento di essere un “consigliere aggiunto”. Si è mai sentito tale oppure la sua azione politica era rivolta ad una collaborazione fattiva per il bene della città?

Ho sempre ritenuto che un consigliere, sia di maggioranza che di minoranza, debba agire esclusivamente per il bene della città e così mi sono sempre coerentemente comportato, votando anche provvedimenti proposti dalla maggioranza che ritenevo condivisibili. Ho cercato di seguire il merito delle questioni e non altro.

E’ trascorso un anno e mezzo dal suo insediamento tra i banchi della minoranza consiliare. Se dovesse tracciare un bilancio, su cosa è rimasto profondamente deluso riguardo questo nuovo modo di fare politica?

Mi duole osservare quotidianamente che la maggioranza non voglia mai ascoltare realmente le istanze della minoranza, la quale, invece, si è sempre concentrata sui temi reali e cruciali per il futuro di Fabriano, offrendo sempre un contributo costruttivo e rivolto al bene comune anticipando più volte la stessa maggioranza. Mi riferisco al tema dell’Area di Crisi Industriale Complessa, al tema della Area Vasta sanitaria montana, al Festival della Carta. Tematiche che ora devono essere portate a termine se si vuole ridare futuro alla nostra comunità.

Su quali argomenti di interesse pubblico concentrerà la sua attenzione da ora in avanti?

Porrò la mia attenzione sul sollecitare l’Amministrazione Comunale nel realizzare il tema della Area Industriale di Crisi Complessa e della Area Vasta montana e ritengo altresì importante che la nostra priorità sia anche uscire dall’isolamento e legare quindi Fabriano con il territorio montano. Farò di tutto, quindi, perché Fabriano possa assumere e svolgere quel ruolo di capofila portavoce e difensore degli interessi dell’entroterra a cavallo delle Province di Pesaro, Ancona e Macerata, che fino ad oggi non ha saputo e forse voluto svolgere. Sogno una città vitale che si leghi anche con l’Umbria, ne è un esempio la storica vicinanza con i comuni di Assisi (che risale ai tempi di San Francesco), di Perugia (si pensi alla assomiglianza storico e artistica della fontana Sturinalto e della fontana Maggiore), di Gubbio, nonché con il Comune di Genga e le sue grotte per dar luogo ad un’offerta turistica di altissima e finora inesplorata potenzialità. Dobbiamo porre le basi per il Parco del Giano e rendere inequivocabile il legame tra il prodotto carta e Fabriano. Infine, il nostro Comune è vastissimo e per questo è necessario ricostituire i comitati di quartiere, come fondamentale strumento di partecipazione per i cittadini e per valorizzare soprattutto le numerose frazioni.

Gigliola Marinelli