DON MARCO MONDELCI, SABATO L’ORDINAZIONE IN CATTEDRALE – L’intervista

Sabato 7 ottobre, alle ore 18, nella Cattedrale San Venanzio di Fabriano sarà ordinato sacerdote il diacono Marco Mondelci della Comunità Papa Giovanni XXIII. La celebrazione sarà presieduta dal Vescovo di Fabriano-Matelica, monsignor Stefano Russo. “Questo evento mi riempie di gioia e stupore per ciò che sarà e per tutto il cammino già percorso fin qui, iniziato ormai più di dieci anni fa nella città in cui sono cresciuto, Falconara Marittima”. Lo abbiamo incontrato.

Chi è don Marco? Come hai scoperto la tua vocazione?

Oggi don Marco ha 37 anni. Ringrazio Dio per i tanti doni ricevuti, a partire dalla mia famiglia: genitori, nonni, fratelli, che mi hanno fatto sperimentare l’amore fin dai primi giorni di vita. Che grande dono! La mia vocazione è nata proprio con loro, in casa, penso che avevo meno di dieci anni quando pensai per la prima volta al mio futuro come sacerdote. La Messa domenicale, la preghiera in casa, la benedizione dei miei genitori prima di andare a letto, il catechismo, l’oratorio, il gruppo lupetti degli scout, sono state esperienze di fede che mi hanno aiutato ad ascoltare, riconoscere ed accogliere seriamente la presenza di Gesù nella mia vita. Non è stato semplice custodire quest’amicizia, soprattutto negli anni dell’adolescenza e quelli appena successivi, un periodo della mia vita così ricco di incontri, scoperte, entusiasmo, speranze, ma anche di contraddizioni, conflitti e illusioni. Tuttavia oggi sono convinto che in quegli anni Dio mi è stato molto vicino, soprattutto attraverso alcuni amici sacerdoti che mi hanno aiutato a mantenere lo sguardo fisso in cielo. Proprio guardando la loro vita, il loro modo di essere, la loro scelta di amare incondizionatamente come Gesù, cominciai ad interrogarmi profondamente sul senso della mia vita.

L’incontro con i poveri ti ha cambiato la vita…

La mia vocazione nasce ad Ancona aiutando i senza fissa dimora. Proprio per questa esigenza di dare senso alla mia vita cominciavo a rendermi conto che Gesù mi stava invitando a lasciare tutto per seguirlo. Nacque così, a poco a poco, il desiderio di prestare servizio volontario presso alcune associazioni impegnate nell’accoglienza dei più bisognosi della mia città. Ricordo con affetto le persone che mi hanno accompagnato nei primi passi: i volontari della Tenda di Abramo di Falconara e del centro Caritas di Ancona, i Missionari Saveriani e le suore della Mensa di Padre Guido che mi hanno aiutato a radicare il mio servizio ai poveri nella fede cristiana”.

Poi l’incontro con l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi presente nella nostra Diocesi di cui oggi sei membro.

Un giorno un povero consapevole di aver sbagliato e di aver tradito la fiducia di alcune persone che lo stavano aiutando, mi chiese aiuto per avanzare una nuova richiesta di accoglienza presso un centro di Rimini. Si trattava della “Capanna di Betlemme” dell’Associazione di Don Benzi. Chiamai e rimasi subito colpito dalla fiducia che gli operatori riponevano in quell’uomo che li aveva traditi e dal loro desiderio di perdonarlo. Oggi vivo in una frazione di Fabriano, presso una casa dell’associazione che accoglie ragazze vittime di violenza; il coordinatore di questa struttura è don Aldo Buonaiuto insieme ad una coppia di sposi che hanno fatto della comunità la loro famiglia.

Hai ricevuto una formazione vivace e originale, a fianco degli ultimi, proprio come la sognava Don Benzi. Quanti ricordi?

Da seminarista ho avuto la possibilità di crescere e maturare come persona. Ho vissuto in questa casa di accoglienza, condividendo la mia vita con delle ragazze profondamente ferite; per me è stato, e lo è tutt’ora, un laboratorio importantissimo di formazione umana e comunitaria. Sono molto grato al Vescovo di Fabriano-Matelica, alla mia comunità e in particolare a Don Aldo Buonaiuto per avermi accompagnato con cura nel discernimento della vocazione al sacerdozio e per avermi permesso di intraprendere un percorso specifico di formazione molto ricco anche dal punto di vista spirituale, all’insegna della vita di condivisione con i poveri e gli ultimi, proprio come auspicava il nostro fondatore Don Oreste Benzi per tutti i seminaristi della sua comunità. Avendo inoltre già conseguito una laurea triennale in scienze religiose ho completato la mia formazione teologica a Roma presso il Pontificio Istituto Sant’Anselmo curato dai monaci benedettini. Successivamente ho avuto anche la possibilità di iniziare uno studio di specializzazione in Teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana, sempre a Roma, che sto portando avanti con molto interesse”.

Nel 2016 l’ordinazione diaconale da parte di monsignor Vecerrica…

Dopo essere stato istituito Lettore, e poi Accolito, ho cominciato ad essere maggiormente coinvolto nella pastorale diocesana servendo diverse comunità: San Donato e Murazzano, San Giuseppe Lavoratore, i migranti accolti dalla diocesi attraverso l’Associazione Pace in Terra Onlus. Poco dopo essere stato ordinato diacono, nell’aprile 2016, ho cominciato ad esercitare questo ministero nella parrocchia matelicese di Regina Pacis. Ringrazio Dio perchè in questi anni ho incontrato tantissime belle persone che con la loro fede umile e semplice mi hanno incoraggiato e sostenuto. Davvero un grande dono!

Appuntamenti in agenda?

Sabato 30 settembre nella Parrocchia di Regina Pacis a Matelica, si è tenuta una veglia di preghiera in preparazione all’Ordinazione sacerdotale. Penso sia importante ringraziare e pregare insieme il Signore per questo dono, perchè un sacerdote è per tutti, la veglia di preghiera è un’occasione preziosa, soprattutto per i giovani, per mettersi in ascolto e riflettere sulla propria vita. Io vorrei raccontare la mia vocazione e invitare tutti a partecipare alla mia Ordinazione Sacerdotale che sarà il 7 ottobre alle ore 18 nella Cattedrale di Fabriano. E non dimenticherò di chiedere preghiere per me come ci insegna Papa Francesco perchè ne ho bisogno! La prima Messa l’8 ottobre è prevista a Pongeli di Ostra, nella chiesa dove sono stato battezzato, poi domenica 15 ottobre, alle ore 10,30, nella chiesa Regina Pacis di Matelica.

Marco Antonini