NEL FABRIANESE CHIUDONO TRE IMPRESE OGNI DUE GIORNI

Da uno studio condotto dalla Cna di Fabriano area vasta emerge che, i primi tre mesi dell’anno, sul fronte imprese si segnano numeri negativi su tutto il territorio. “Sono stati presi in esame cinque comuni dell’area montana – spiega Andrea Riccardi Segretario della Cna – e i dati che ne emergono sono disastrosi: a fronte di 93 nuove aperture si sono registrate 151 chiusure (saldo di –58). Nonostante le diverse caratteristiche territoriali ogni comune registra un saldo negativo tra aperture e chiusure: Cerreto d’Esi (aprono 8 imprese e ne chiudono 12); Fabriano (55 aperture contro 75 cessazioni); Genga (7 nuovi contro 9 cessati); Sassoferrato registra il dato peggiore (15 contro 41, per un saldo negativo di –26) e Serra San Quirico (8 nuovi contro 14 cessati). Se confrontiamo la situazione dell’area fabrianese con il resto della provincia di Ancona notiamo che il trend viene confermato: 872 aperture contro 1.122 chiusure per un saldo di -250”. Secondo lo studio della Cna non c’è un settore nell’area montana che segna numeri positivi: tra aperture e chiusure l’agricoltura ha un saldo di –49 unità (21 aperture contro 70 chiusure); il commercio all’ingrosso e al dettaglio –11 (12 nuovi contro 23 cessati); la manifattura –7 ( 6 aperture e 13 chiusure); i servizi di alloggio e ristorazione segnano un –2 (2 aperti 4 cessati) e le costruzioni –1 (7 contro 8). “A fronte di questi dati si chiede alle istituzioni azioni volte al sostegno dell’impresa e al rilancio dei consumi – precisa Riccardi – da parte mia l’impegno è massimo nell’affiancare gli imprenditori o chi vuole fare impresa attraverso momenti di confronto e di formazione.”