Licenzia marchio Fabriano: dopo lo stop all’accordo il distributore tedesco potrebbe chiedere un risarcimento milionario
Si ingarbuglia il caso del marchio Fabriano che il Gruppo Fedrigoni aveva concesso in licenza al distributore tedesco Jacob Jurgensen, tramite la società Paper Fast, per la produzione e vendita in Europa di carta per ufficio dopo la chiusura della linea F3 di Fabriano lo scorso dicembre. A seguito del passo indietro dell’azienda, dopo una mobilitazione che ha interessato non solo la città della carta, ma anche Regione e Ministero del Made in Italy, ieri in consiglio regionale è arrivata la notizia, ufficiosa, che il distributore internazionale sarebbe pronto a chiedere un risarcimento milionario a Fedrigoni. Al momento non si hanno altri dettagli: dal Gruppo bocche cucite. Si sa solo che domani ci sarà un nuovo summit in Regione. Quello che sembrava un caso verso la chiusura, quindi, in realtà potrebbe essere più complicato del previsto. L’assessore Stefano Aguzzi, in aula, ha riferito: «Ho avvisato il Mimit di questo sviluppo ed ho convocato la Fedrigoni per giovedì (domani, ndr) e sono pronto ad estendere l’invito anche al distributore tedesco». L’accordo era stato sottoscritto a febbraio a poco più di un mese dalla chiusura della società Giano srl. Dopo la denuncia dei sindacati da più parti si è ipotizzato un uso ingannevole del marchio non escluso nemmeno dal Ministero delle Imprese. Il Comune di Fabriano, nel frattempo, ha diffidato la Fedrigoni. Poi è arrivata la marcia indietro del Gruppo «nel rispetto del dialogo costruttivo instaurato», pur evidenziando che ciò «per il territorio non è una vittoria bensì una sconfitta». Ora bisognerà capire come si muoverà il distributore tedesco e quali conseguenze avrà la richiesta risarcitoria, se confermata. Sottolinea l’assessore Aguzzi: «Il piano industriale sta andando avanti, ma la questione del marchio va risolta. Fedrigoni ha stoppato l’accordo con i tedeschi, ma sembra che avrebbero chiesto un grosso risarcimento. Convocherò, Fedrigoni e l’azienda tedesca. L’impegno di tornare indietro c’è, ma bisogna approfondire lo scoglio del risarcimento». Il consigliere PD, Antonio Mastrovincenzo, firmatario di un’interrogazione: «Questa novità ci preoccupa. Ci aspettiamo massimo impegno per evitare il risarcimento, se verrà ufficializzato. Ciò non si traduca in ulteriore difficoltà: sarebbe un’altra beffa per il comprensorio fabrianese». Oggi intanto incontra nazionale dei sindacati per il rinnovo del premio di risultato. Valerio Monti, Uilcom Marche, sottolinea: «Molti colleghi ricollocati e attualmente in prestito presso altri stabilimenti del Gruppo attendono di essere stabilizzati o almeno prorogati. Le prime scadenze contrattuali sono imminenti: a fine mese si rischia un ritorno alla cassa integrazione. La formazione non è ancora partita. Non c’è chiarezza sul piano di stabilizzazione dei somministrati. La ripartenza del business delle carte di sicurezza è prevista solo a fine anno».
Marco Antonini