SPIRAGLI PER IL PUNTO NASCITA DI NASCITA, RINVIATA UDIENZA

Fabriano – Spiragli per il punto nascita dell’ospedale Profili di Fabriano chiuso da due anni e che costringe molte gestanti ad andare a partorire a Gubbio, in Umbria. Ieri il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di rinvio dell’udienza formulata dal Comune di Fabriano (che aveva fatto ricorso contro la chiusura) congiuntamente alla Regione Marche e all’Asur. “E’ solo il primo importante passo di un percorso che sarà lungo e difficile, ma che ci consente di ricominciare a sperare” il commento del sindaco, Gabriele Santarelli che, 24 ore prima, aveva annunciato la volontà di chiedere il rinvio dell’udienza vista la disponibilità della Regione Marche a valutare la situazione. “Lasciatemi solo dire – dichiara il sindaco – che nessuno a questo punto potrà più dire che la scelta di chiusura del reparto non era strettamente una volontà della Regione che nulla ha fatto per evitarlo nonostante – ribadisce – ne avesse le possibilità come ho sempre provato a spiegare ricevendo in cambio minacce di querele dall’ex Presidente di Regione e accuse di immobilismo e inadeguatezza da parte delle opposizioni in Comune”.

Secondo il primo cittadino “sarebbe stato molto più semplice evitare la chiusura che non dover affrontare ora il percorso per la riapertura”. Da due anni c’è una battaglia, con il Comitato cittadino, per riattivare la sala parto e combattere la mobilità passiva. Per fare un esempio, dal primo gennaio 2020 al 15 novembre dello stesso anno, sono nati 153 bambini da genitori residenti a Fabriano. Di questi ben 100 sono venuti al mondo nel reparto di Ostetricia di Branca-Gubbio (23 km, 25 minuti, strada a quattro corsie), 5 all’ospedale di Perugia, 5 a Foligno. 110, quindi, nati in Umbria. 24 i parti all’ospedale di Jesi (47 km, 40 minuti più incognita traffico e lavori), 12 al Salesi di Ancona, 5 a Macerata, 2 a Senigallia per un totale di fabrianesi nati nelle Marche pari a 43. Nel 2019 sono nati 171 bambini: gran parte dei genitori hanno scelto l’Umbria e in 30 Jesi. Ora la discussione potrebbe riaprirsi. La Regione, dice il sindaco “sta approfondendo l’ipotesi di riapertura dei punti nascita nelle aree montane. Una discussione che è sul tavolo dell’accordo Stato Regioni e che la Giunta regionale parrebbe seriamente disposta a prendere in considerazione”.

Marco Antonini