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Ariston Group, 2024 difficile

Fabriano – Ariston Group, tra i principali operatori del settore del comfort termico sostenibile con sede a Fabriano, chiude il 2024 con ricavi pari a 2,6 miliardi di euro, in diminuzione del 13,1% rispetto all’anno precedente. L’utile netto adjusted di gruppo è stato di 89 milioni di euro, rispetto ai 211,8 milioni del 2023. Sul risultato pesa la svalutazione di Ariston Thermo Rus Llc. Il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted è stato di 276,3 milioni di euro, con un margine del 10.5% sui ricavi netti rispetto ai 415,1 milioni di euro registrati nel 2023, con un margine del 13,7%. Il calo è stato determinato da una prolungata debolezza della domanda di mercato. Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea il pagamento di 8 centesimi di euro per azione a valere sulle riserve della società. Per il 2025 il gruppo prevede ricavi netti tra 0% e +3% anno su anno, like-for-like. Un margine Ebit adjusted superiore al 7%. La prospettiva di medio termine rimane invariata. La guidance non include l’impatto dei recenti e potenziali futuri sviluppi sui dazi.

Il punto

«Il 2024 ha messo alla prova il nostro settore, e Ariston Group, con complessità senza precedenti soprattutto in Europa. Sono orgoglioso della reazione molto equilibrata di cui abbiamo dato prova. Abbiamo ridimensionato la nostra base di costi e le nostre attività per allinearci alla domanda del mercato, continuando nello stesso tempo ad investire nella nostra strategia a lungo termine – rafforzando la nostra presenza globale, favorendo l’innovazione tecnologica, migliorando il nostro rapporto con i professionisti e portando avanti la nostra roadmap ESG. Riteniamo che i fondamentali del settore siano forti e, guidati dalla nostra visione lungimirante, rimaniamo concentrati sulla creazione di valore per i nostri azionisti», il commento di Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston Group.

«Il 2024 è stato un anno di transizione per Ariston Group, segnato dalla normalizzazione della domanda di soluzioni per il riscaldamento in Europa. Grazie alle nostre persone, al nostro portafoglio prodotti ed alla diversificazione geografica, siamo riusciti a mitigare l’impatto del rallentamento. Allo stesso tempo, abbiamo ottimizzato la nostra struttura dei costi e il livello dello stock per proteggere i margini ed il flusso di cassa in un contesto esterno complesso» le parole del Ceo, Maurizio Brusadelli.