Cartiere, il punto dei sindacati
Fabriano – Nel comprensorio, oltre al caso Beko che preoccupa i lavoratori e non solo, si segue con attenzione anche la situazione lavorativa delle cartiere Fedrigoni, dopo la chiusura della società Giano con lo stop produttivo alla produzione di carta da ufficio. Al momento ci sono una cinquantina di lavoratori che sono ancora in cassa integrazione. Per loro i sindacati hanno sollecitato l’avvio del percorso di formazione che dovrà essere attivato tramite la Regione Marche. Dal sindacato Cisl è Alessandro Gay a fare il punto della situazione: «In questo momento siamo concentrati sulla ricollocazione del personale. E’ già stato attivato un osservatorio a livello locale e nazionale per il monitoraggio e per trovare soluzioni per chi ancora non lavora. Il perimetro occupazionale – ricorda Alessandro Gay – deve restare lo stesso, non solo per quanto riguarda il personale a tempo indeterminato, ma anche i somministrati».
Ugl Marche
È un momento complicato per la cartiera delle Marche del gruppo Fedrigoni. “Noi – sostiene Paolo Pierantoni segretario regionale del sindacato Ugl Marche – siamo stati da sempre in contrasto con le tantissime operazioni messe in atto dal gruppo dirigente che sta gestendo le cartiere di Fabriano Pioraco e Castelraimondo, del gruppo Fedrigoni. Siamo stati contrari con le scelte di abbandonare settori che oggi avrebbero fatto il bene della nostra azienda e del nostro territorio nelle Marche, come ad esempio la scelta ultima di abbandonare il settore della carta da ufficio. Ma occorre ricordare la decisione di non montare la macchina di produzione, acquistata dalla famiglia Fedrigoni a Pioraco dopo il terremoto, e successivamente la scelta di non proseguire nel mercato delle banconote e delle carte di sicurezza, decisione poi rimangiata dall’azienda stessa, che è tornata a produrre banconote, ma che ha costituito un danno al nostro territorio ed alla nostra storia perché ha fatto perdere tralaltro la certificazione per continuare a produrre le banconote dell’euro che oggi sarebbe stata molto utile. Abbiamo sempre sostenuto e cercato di tutelare, in questi mesi, non solo sui giornali ma in tutte le sedi, i nostri colleghi nelle operazioni spregiudicate messe in atto contro il personale, realizzato con ridimensionamenti e ricollocamenti selvaggi e anche con minacce e allontanamenti del personale per fare spazio ad altri. Lo abbiamo fatto sempre come sindacato anche quando qualcuno dal punto di vista sindacale, invece lodava, anche davanti al ministro Urso ed in tutte le riunioni tra sindacato e azienda, le scelte dell’azienda. E continueremo a farlo per tutti non perché toccano qualcuno che ha ruoli sindacali, lo faremo a prescindere perché il ruolo del sindacato è tutelare i lavoratori discriminati ingiustamente.
In queste settimane sta andando avanti l’operazione di ricollocamenti del personale ma per noi resta importante una svolta che ci faccia uscire dall’attuale situazione in cui siamo caduti con la gestione del fondo americano ed inglese, tornando a fare impresa ed è per questo necessario che troviamo un gruppo di imprenditori che vogliano rilanciare la nostra aziende, in un mercato complicato ma anche con importanti margini di crescita. Se il management Fedrigoni non crede in alcune produzioni che hanno fatto la storia di Fabriano dobbiamo trovare chi crede in questo settore e vuole continuare a far crescere la nostra storia della carta un biglietto da visita conosciuto in tutto il mondo.