LA PIA UNIVERSITA’ DEI CARTAI RINNOVA IL PROPRIO CONSIGLIO DIRETTIVO
Fabriano – Si è svolta il 31 gennaio l’assemblea dei soci della Pia Università dei Cartai fondata nel 1326, che ha visto un folto numero di partecipanti. Dopo l’introduzione del Camerlengo Esattore, Massimo Stopponi, ed il saluto iniziale, il Capitano dell’Arte ha illustrato il bilancio annuale della Pia. Su proposta del consiglio uscente, Luigi Carlo Bennati è stato nominato all’unanimità dall’assemblea dei soci “Camerlengo Onorario”, figura non prevista dallo Statuto ma sicuramente meritata, con la motivazione “per l’impegno e l’operosità sempre profuse a favore dell’Associazione”. A seguire si sono svolte le votazioni per il nuovo Consiglio che hanno visto l’elezione di: Marcello Angeloni, Enrico Cimarra, Chezia Di Pasqua, Livia Faggioni, Ferruccio Grifoni, Giovanni Luzi, Fabrizio Mei, Franco Oppietti, Massimo Stopponi. Primi dei non eletti: Maurizio Montesi e Riccardo Biagelli. Come da Statuto, a seguito della elezione, il nuovo Consiglio, il 12 febbraio ha provveduto, per votazione, alla nomina delle nuove cariche sociali, che risultano essere, oltre al Capitano dell’Arte Ing. Antonio Balsamo, indicato dall’Azienda e all’Assistente Ecclesiastico Mons. Don Tonino Lasconi indicato dal Vescovo, Franco Oppietti, che ha assunto la carica di Camerlengo, Massimo Stopponi la carica di Camerlengo Esattore ed Enrico Cimarra quella di Segretario. Molti ed importanti impegni aspettano il nuovo Consiglio: la prosecuzione del restauro dei beni presenti nella chiesa di Santa Maria Maddalena, l’appuntamento con i 700 anni di storia, senza soluzione di continuità, previsto nel 2026 e, non ultima per importanza, continuare il pressante impegno per far riconoscere l’arte della carta filigranata come bene immateriale dell’Unesco; iter iniziato nel 2019 con l’appoggio della Fondazione Carifac e del Comune, e praticamente ferma da alcuni anni sulle scrivanie del Ministero della Cultura, da cui sembra difficile farla decollare verso Parigi. Sette secoli e non dimostrarli, anzi negli ultimi tempi i Soci sono raddoppiati con richieste che arrivano da ogni parte d’Italia, da persone legate al mondo cartario e non solo, a dimostrazione che la nostra Universitas e Fabriano sono ancora al centro della storia della carta. Speriamo che anche il contesto cartario e culturale fabrianese si unisca compatto e creda nei valori della tradizione cartaria che stiamo portando avanti.