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Monastero di San Silvestro: Tanti partecipanti al pellegrinaggio a Roma organizzato per il Giubileo

Più di cinquanta partecipanti al pellegrinaggio organizzato dal Monastero di San Silvestro di Fabriano, rivolto agli oblati ed aperto anche ai fedeli, in occasione del Giubileo. Il 25 gennaio, giorno della solennità religiosa della Conversione di San Paolo, guidati spiritualmente dall’Abate Priore di San Silvestro don Vincenzo Bracci, i pellegrini partiti dalla Città della Carta hanno vissuto un viaggio fisico e spirituale per rinnovare la loro fede, speranza e carità. Il Giubileo della Speranza, indetto dal Santo Padre Francesco con la bolla “Spes non Confundit”il 9 maggio 2024, è un invito ai fedeli a vivere l’Anno Santo come un momento di incontro con Gesù e di rinnovamento della speranza, nonostante le incertezze e le difficoltà del futuro. Il programma proposto ha offerto ai partecipanti l’opportunità di compiere un pellegrinaggio guidato alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, partecipando alla Santa Messa. A seguire il gruppo si è recato presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, attraversando la Porta Santa, per assistere alla Celebrazione dei Secondi Vespri presieduta da Papa Francesco. “La Speranza non delude”, con queste parole il Santo Padre ha richiamato l’attenzione sui segni di speranza presenti nel mondo da trasformare in azioni concrete di pace, giustizia e solidarietà. Come insegna San Paolo nella Lettera ai Romani (cap.5), la speranza cristiana è fondata sull’amore diDio e sulla fede ed è vista come una forza che non delude e che permette di affrontare le tribolazioni con pazienza. Sostenere i giovani, i migranti, gli anziani, i poveri ed i detenuti, offrendo loro segni tangibili di speranza sono gesti che sostanziano l’impegno dei fedeli in questo anno giubilare, da vivere come un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale ancorati alla speranza in Cristo risorto. Un pellegrinaggio svoltosi nei giorni del Giubileo della Comunicazione, che ha visto presenti a Roma giornalisti, comunicatori ed operatori dell’informazione provenienti da diverse parti mondo. Il Santo Padre, all’udienza loro dedicata in Aula Paolo VI°, con un saluto a braccio, ha rivolto loro queste parole : “Comunicare è uscire da sé stessi. Grazie del vostro lavoro, è importante. A patto che sia vero”. E nella verità nell’esercizio della nostra professione mi trovo qui oggi a raccontare questo viaggio, a cui ho partecipato con grande emozione e profonda fede insieme agli altri pellegrini, con i qualisi è creata da subito una potente connessione di intenzioni e di amicizia sincera, uniti dalla potenza della preghiera. Durante il viaggio il Priore don Vincenzo Bracci ed il monaco benedettino don Marco Messi hanno recitato con noi pellegrini le Lodi, un esercizio spirituale preparatorio a questo cammino di speranza così denso di significato. Un ringraziamento speciale agli organizzatori, a don Vincenzo, a don Marco, a don Paolo, al diacono Luciano Allegrezza che ci ha accompagnati nella preghiera durante l’attraversamento della Porta Santa della Basilica di San Pietro ed all’ingegner Adriano Abatelli, oblato del Monastero di San Silvestro, per la dedizione e la cura nei dettagliorganizzativi di questo pellegrinaggio che rimarrà eternamente impresso nei nostri cuori. Vi lascio con le parole del Priore don Vincenzo Bracci, a conclusione di questa emozionante esperienza di fede: “Il pellegrinaggio è stato un momento forte di fraternità. Non un Chronos, un tempo che passa, ma un Kairos, un tempo propizio. Veramente siamo pellegrini della Speranza”.

Gigliola Marinelli