‘OFFESO E TURBATO DALLA POLITICA LONTANO DALLA GENTE’
Nuovo affondo in difesa di Ostetricia da parte del Vescovo di Fabriano-Matelica. “Non commento il giudizio del Tar che, comunque, va rispettato. Mi sento, però, sempre più offeso e turbato da questo atteggiamento della politica e degli amministratori che sembrano impegnati, in ogni modo, a depauperare la sanità dell’entroterra conquistata con sacrificio prima di noi dai lavoratori”. E’ il duro l’affondo di Mons. Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano-Matelica, che ieri, in occasione del tredicesimo anniversario dell’ordinazione episcopale, è tornato a parlare della delicata situazione del punto nascita della città di Fabriano. “Costringere il popolo della montagna, che già deve fare i conti con la crisi e con le vie di comunicazioni complicate, ad andare a partorire verso la costa – ha detto – è un’offesa tremenda per questo popolo che non sa più come far valere i propri diritti”. Il Vescovo, che a luglio 2015 ha presentato le sue dimissioni al Papa come previsto dal Diritto canonico per raggiunti limiti di età, chiede un’inversione di rotta. “Non capisco – ha ribadito – il perché di queste decisioni e il motivo di tanto silenzio davanti a una popolazione che soffre”. Vecerrica da ottobre si è sempre schierato al fianco delle mamme in dolce attesa e dei sanitari dell’Ospedale Profili. “L’impegno del popolo fabrianese per mantenere Ostetricia mi appassiona. Un anno fa firmai anche io la petizione per salvare il reparto. Vogliamo difendere il luogo che accoglie la vita nuova”. Pur senza entrando nel merito della scelta del Tar, Vecerrica sottolinea che la politica ha l’obbligo di ascoltare il lamento del popolo. Ieri pomeriggio, presso la Cattedrale ha riunito clero e fedeli per una celebrazione eucaristica di ringraziamento in occasione dell’anniversario della sua ordinazione episcopale. “E’ un momento commovente – ha detto davanti ai fedeli e al Sindaco di Fabriano Sagramola – perché tocchiamo con mano la misericordia di Dio e quanto abbiamo bisogno della Chiesa di Cristo.”
m.a.