“Tempo di incertezza e di precarietà”
Giorni di festa, ma con l’incertezza del lavoro e del futuro a Fabriano. Per questo motivo, durante il pontificale di Natale in Cattedrale San Venanzio, il vescovo, Francesco Massara, ha lanciato un nuovo appello in difesa della dignità dei lavoratori con il pensiero che è andato sia ai dipendenti Cartiere che Beko. Prima un monito a tutti: «Anche oggi possiamo correre il rischio di non riconoscere Dio nei piccoli e di fuggire l’idea che il Signore possa rivelarsi proprio nei deboli» ha detto il presule nell’omelia durante la Messa di Natale. Poi è andato dritto al sodo: «Proprio mentre ci riuniamo come società civile, comunità ecclesiale e famiglie per festeggiare la gioia della Natività – ha scandito – nel nostro territorio regionale e nelle nostre città, tanti uomini e donne rischiano di perdere il lavoro e di precipitare in un tempo di incertezza e di precarietà. La speranza nel futuro, costruita sul diritto fondamentale al lavoro, è minata dal risultato di politiche economiche e sociali non lungimiranti e non attente ad attuare il dovere dello Stato e delle istituzioni di essere al servizio del bene comune». Il vescovo Massara, che era stato anche a Roma, con i dipendenti delle Cartiere, il giorno della convocazione ministeriale, si è rivolto proprio a chi, questi giorni, non dorme sonni tranquilli per via delle tante incognite lavorative, sia cartiere, che Beko con gli esuberi annunciati. «Il Natale è una festa di gioia e speranza che ci ricorda che non siamo soli nell’affrontare le difficoltà e le sfide che la vita spesso ci presenta. Ecco perché come credente sono sicuro che, se Gesù dovesse scegliere un luogo in cui venire al mondo, nascerebbe proprio lì, fra la disperazione di queste persone, al freddo di politiche sociali indifferenti e al gelo di soluzioni economiche marginali e inadeguate» ha proseguito Massara che ha augurato a tutti di poter «guardare al futuro con speranza».
Intanto, per quel che riguarda le Cartiere, si attende il 9 gennaio quando ci sarà nuovo incontro in Regione per pianificare tutto l’aspetto relativo alla formazione del personale che darà il via, si auspica, a nuove ricollocazioni dei dipendenti. Prima di Natale sono arrivate le prime 70 chiamate, ne mancano un centinaio per arrivare a chiudere la pratica con esuberi zero dopo la chiusura della società Giano. «C’è amarezza e tristezza – dice Valerio Monti, Uilcom Marche – per quei dipendenti che andranno in cassa integrazione straordinaria in attesa di proposte da parte di Fedrigoni perché giustamente sono in apprensione. Auspichiamo l’avvio, a gennaio, della formazione e di nuove ricollocazioni quanto prima».
m.a.