BASE POPOLARE SU CRISI BEKO: SERVONO SOLUZIONI CONCRETE, NON PROMESSE VUOTE
Fabriano – La crisi di Beko, con oltre 400 posti di lavoro a rischio tra Fabriano e Comunanza, è l’ennesima ferita al tessuto industriale marchigiano, già provato da anni di difficoltà. Base Popolare Marche chiede interventi concreti per evitare che questa vicenda si aggiunga alle tante crisi irrisolte del nostro territorio.
Andrea Castellani, Fabrianese, Coordinatore di Base Popolare per la Provincia di Ancona: “Non possiamo più accettare soluzioni di facciata o politiche meramente assistenzialistiche. A Fabriano conosciamo bene gli effetti devastanti delle crisi mal gestite, come dimostra il caso Antonio Merloni: 14 anni di cassa integrazione senza una vera strategia di rilancio industriale, con il risultato di posti di lavoro mai recuperati e capannoni vuoti.”
Si rende dunque necessario, indica Castellani:
Infine, si segnala che le dichiarazioni del Consigliere RegionaleCesetti (PD) contengono inesattezze storiche che confondono due situazioni distinte: il Piano Italia del 2013, avviato da Andrea Merloni e dall’AD Milani per fronteggiare una crisi temporanea di Indesit, con alcuni assestamenti di produzione sugli stabilimenti Indesit esteri, e la decisione del 2014 di vendere l’azienda, allora quotata in Borsa. All’epoca la giunta regionale Spacca spinse per la cessione di Indesit a un gruppo cinese, all’epoca privo di sedi direzionali in Europa e che, dunque, avrebbe fatto di Fabriano e delle Marche il centro delle operazioni in area EMEA. Il governo nazionale, tuttavia, all’epoca guidato dal Segretario Nazionale del PD Matteo Renzi, preferì Whirlpool, che pure già aveva sede in Italia. Il resto è storia, purtroppo drammatica, per centinaia di lavoratori e per la collettività marchigiana.
Per cronaca, rammentiamo a Cesetti che tutti i Consiglieri regionali del PD all’epoca celebrarono quella decisione definendola, con le parole del loro leader Renzi, una “operazione fantastica, missione compiuta”.
Castellani conclude: “Non accettiamo che Fabriano sia trattata come una terra da spremere e abbandonare. La nostra risposta a chi specula sulle crisi deve essere chiara: vogliamo lavoro vero,cioè di qualità. Vogliamo dignità e sviluppo, non assistenzialismo. Perché il futuro non si costruisce con gli ammortizzatori sociali, ma con il coraggio di investire e innovare.”
Base Popolare Marche – Ufficio Stampa