ASD Fabriano Calcio: Una nuova avventura, parla il presidente Marcello Manfredi
Sport e inclusione sociale si concretizzano nel grande lavoro che sta compiendo ogni giorno l’ASD Fabriano Calcio con il suo team capitanato dal presidente Marcello Manfredi, presente anche nel nuovo direttivo della Consulta dello Sport del Comune di Fabriano. Lo abbiamo raggiunto per scoprire progetti ed iniziative di questa squadra cittadina che ha inserito nella sua rosa anche molti giovani calciatori stranieri ma anche le problematiche dell’impianto dell’Antistadio, in cui si svolgono allenamenti e partite, che necessita di interventi con somma urgenza.
Presidente, parliamo dell’ASD Fabriano Calcio, ex Galassia. Come avete strutturato questa nuova società ed in quale campionato siete attualmente impegnati?
Si tratta di un’associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro. Dopo una stagione, quella dello scorso anno non andata nel migliore dei modi, ci è venuto in mente di fare un cambiamento drastico per trovare nuove motivazioni e nuovi obbiettivi. E’ stato così deciso di dare alla società il nome della nostra città e, di conseguenza, prendere anche i suoi colori sociali che sono appunto il bianco e rosso. Ma soprattutto la volontà di ripartire dai giovani.
Una particolarità della società è la forte volontà all’inclusione in squadra di giovani stranieri, ragazzi che frequentano il campo dell’Antistadio che avete in gestione. Come è nata questa bellissima idea?
Uno degli obbiettivi del nuovo anno era quello di puntare sui giovani. Poi una sera ci siamo ritrovati quasi per caso ad assistere ad una partita amichevole all’antistadio tra giocatori stranieri, tra i quali tanti ragazzi giovanissimi. Quella sera tra l’altro c’erano quasi 40° di temperatura e, nonostante le condizioni quasi proibitive, vederli giocare con tale impegno, ci ha toccato il cuore. Chiaramente non potevamo prenderli tutti ma, coinvolgendo anche il nostro mister, abbiamo organizzato una sorta di selezione ed a nove di loro è stato proposto di poter far parte del nostro progetto. E’ stato veramente commovente, man mano che chiamavamo i loro nomi, vedere l’emozione che traspariva nei loro occhi.
In termini di integrazione ed inclusione, che risposta avete avuto in campo con i vostri atleti?
I nostri atleti, anche loro giovanissimi, ci hanno stupito per l’accoglienza fornita. Non tutti i ragazzi stranieri parlano l’italiano, alcuni qualche parola, altri lo stanno studiando ma i nostri atleti fanno di tutto per cercare di aiutarli nella comprensione durante gli allenamenti o durante le spiegazioni del mister.
Fai parte anche del direttivo della Consulta dello Sport di Fabriano, che ha proprio a cuore la tutela e la promozione dei valori sociali dello sport. Che progettualità avete con la Consulta?
Purtroppo per vari impegni lavorativi finora non ho avuto molto tempo da dedicare, ma vorrei veramente far capire alle istituzioni quanto importante possa essere lo sport per i giovani. Lo sport è integrazione, disciplina, sacrificio e soprattutto deve essere in grado di fornire a tutti i ragazzi, a prescindere dalla loro etnia, i giusti valori. Fabriano purtroppo è veramente carente a livello di impianti sportivi e tutto è demandato ad associazioni di volontariato che fanno del loro meglio per offrire le migliori opportunità, ma sta diventando sempre più complesso.
Come dicevamo, l’ASD Fabriano Calcio ha in gestione l’impianto dell’Antistadio. Avete riscontrato delle problematiche nella gestione e nelle condizioni del campo che richiedono particolare attenzione in tempi brevi?
Si, ci siamo sobbarcati questo onere dal 2019. L’Antistadio è uno degli impianti più utilizzati della città con circa 500-600 atleti che settimanalmente lo utilizzano. Atleti che vanno dai 5 anni fino ad arrivare agli amatori. Abbiamo più volte informato le istituzioni su interventi che sarebbero veramente necessari ed urgenti. Il sintetico oramai è ridotto ad uno stato pietoso, con addirittura buche in prossimità delle porte. In più, non avendo più lo spessore corretto che serve ad ammortizzare, risulta anche dannoso per le articolazioni e la schiena degli atleti. Ma la risposta è sempre la stessa e cioè non ci sono i fondi. Peccato perché in questo impianto ci giocano i nostri figli e i nostri nipoti.
Come presidente, quale sogno nel cassetto custodisci per la tua squadra bianco rossa?
Puntare sui giovani significa investire sul futuro, per cui dovremmo avere la pazienza di supportarli ed aspettarli, l’entusiasmo che ci trasmettono ad ogni allenamento o partita, ci da una carica immensa. Il sogno è vincere un campionato insieme a loro, sperando anche di aiutarli a crescere non solo nello sport ma anche e soprattutto nella vita in modo che un giorno, quando saranno meno giovani, si possano ricordare di noi in modo positivo.
Gigliola Marinelli