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Oggi il Tavolo del lavoro sulle Cartiere di Fabriano

Fabriano – Si riunirà nuovamente oggi pomeriggio il Tavolo del lavoro convocato dalla sindaca Ghergo per affrontare il caso delle Cartiere Fedrigoni. Sarà l’ultimo incontro istituzionale prima del vertice al Ministero di lunedì prossimo, a Roma. I sindacati auspicano di riuscire a trovare una soluzione di continuità, con partecipazione pubblica, per salvare anche la produzione. Per questo motivo l’ipotesi Poligrafico dello Stato resta la strada più percorribile. I sindacati, intanto, attendono l’incontro di oggi dove parteciperà anche l’assessore regionale Aguzzi. «La perdita di posti di lavoro nel settore della carta rappresenta un duro colpo per l’economia locale e il futuro di un comparto produttivo storico» la presa di posizione di Uilcom. Ugl Chimici, invece, avverte: «La situazione attuale, particolarmente critica, alimenta incertezza e timori sul futuro occupazionale del sito, rendendo il prossimo incontro in sede ministeriale del 4 novembre, di vitale importanza. Ci aspettiamo risposte concrete per tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza». Secondo Slc Cgil, infine, il caso Fabriano «è un segnale inquietante per tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo Fedrigoni che infatti hanno risposto allo sciopero dei colleghi marchigiani con stato di agitazione, blocco degli straordinari e di qualsiasi flessibilità, ininterrotti dallo scorso 3 ottobre». Sulla ricollocazione, sulla perdita di posti di lavoro e la fine della produzione della carta per fotocopia, oggi tavolo convocato dalla sindaca, Daniela Ghergo. Saranno presenti le associazioni sindacali e di categoria, i sindaci del territorio e il Presidente Regionale ANCI Marco Fioravanti per valutare la situazione e le iniziative da intraprendere in vista dell’incontro con il Ministro delle Imprese Adolfo Urso. «Fabriano – dice la prima cittadina – non può perdere posti di lavoro legati alla produzione della carta ed è necessario intraprendere tutte le iniziative possibili per scongiurare quella che sarebbe una ferita mortale».

M5S

Il piano presentato da Fedrigoni dopo la decisione unilaterale di chiudere “Giano Srl” è del tutto insufficiente. Praticamente l’azienda ha fatto sapere che i posti di lavoro “salvabili” sono all’incirca la metà dei 195 che dal 31 dicembre si ritroveranno a spasso. In questo disdicevole quadro, spicca il totale immobilismo del governo e del ministro Urso: il tavolo al Mimit andava convocato prima del 4 novembre. L’impressione invece è che si è voluta scientificamente lasciar decantare la situazione: un errore macroscopico, perché in un territorio che sta affrontando una grave crisi occupazionale Fedrigoni andava subita messa di fronte alla responsabilità di una decisione tanto drastica. Decisione che, lo ricordiamo, non è suffragata dai numeri, perché non ci sono evidenze che quello della carta d’ufficio sia un comparto in passivo. Il governo chieda a Fedrigoni di presentarsi al tavolo con un piano industriale dettagliato, e non con un rattoppato programma di redistribuzione di parte dei livelli occupazionali”. Così, in una nota, il deputato M5s Giorgio Fede.

Marco Antonini