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Cartiere, delegazione di lavoratori dal sindaco Grillini

Fabriano – Settimana cruciale per il futuro dei 195 dipendenti delle Cartiere, dopo l’annuncio choc di inizio ottobre, con la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dei siti produttivi di Rocchetta e Fabriano. Dopo domani, infatti, è previsto il faccia a faccia tra sindacati e proprietà nel corso di un tavolo che si svolgerà, su esplicita richiesta delle parti sociali, proprio nella città della carta. Nello stesso giorno anche la sindaca, Daniela Ghergo, incontrerà la proprietà Fedrigoni con l’obiettivo di capire realmente qualcosa circa il futuro produttivo delle Cartiere e il destino dei lavoratori. Poi l’appuntamento successivo sarà quello del 4 novembre quando si svolgerà il tavolo presieduto a Roma dal ministro Urso. Prevista anche la presenza della prima cittadina. Intanto lo stato di agitazione rimane e non si escludono nuove iniziative di protesta. Ieri anche Cerreto d’Esi ha fatto sentire la voce. Il sindaco, David Grillini, insieme agli assessori Cesaroni e Stroppa, ha incontrato una delegazione di lavoratori della società Giano che chiuderà i battenti a fine anno, composta da Rsu e operai proprio di Cerreto d’Esi. «La sensazione che si percepisce – dichiara il sindaco – è che l’operazione sia più finanziaria che industriale. Le rappresentanze hanno manifestato tutta la loro perplessità e preoccupazione per una situazione che non promette nulla di buono e che coinvolge il futuro di 195 famiglie, più l’indotto, che verrebbe fortemente compromesso». Dichiara il primo cittadino: «Come Amministrazione siamo molto preoccupati perché inevitabilmente si avrebbero ricadute sul tessuto sociale ed economico già fortemente provato dalle ripetute crisi aziendali degli ultimi 15 anni, nonché dal sisma del 2016». Secondo Grillini, che ha accolto in Comune la delegazione, «questa situazione graverebbe ancor più su alcuni problemi conclamati del nostro territorio quali spopolamento, decrescita demografica con conseguenti difficoltà per gli enti pubblici nell’erogare tutti i servizi. La crisi infatti colpirebbe inesorabilmente anche tutto l’indotto con problemi ingovernabili». Tra le Rsu è Mirko Terzoni a fare il punto della situazione: «Raccolgo quotidianamente le preoccupazioni degli operai riguardo alla chiusura di Giano. La situazione è particolarmente delicata. L’età media dei dipendenti – dice – è piuttosto bassa e molti di loro hanno radici profonde nel territorio che li rende eredi di maestranze tramandate da generazioni e il ricollocamento negli stabilimenti del Nord Italia sarebbe molto difficile. Molti hanno anche mutui e famiglia».

Marco Antonini