Alla Camera si è parlato della società Giano. Chiesto di anticipare il tavolo ministeriale
Fabriano – Sarà il ministro Urso a presiedere il tavolo di concertazione per affrontare la crisi delle Cartiere con la chiusura di Giano per la carta da fotocopie e l’avvio della procedura di licenziamento per 195 addetti tra i siti di Fabriano e Rocchetta. Ne ha parlato, ieri alla Camera, Fausta Bergamotto, Sottosegretaria per le Imprese e il made in Italy nell’interpellanza urgente firmata dai deputati PD, Manzi e Curti. «La carta Fabriano è senz’altro il simbolo della qualità nazionale di questo settore». Ha ribadito la Sottosegretaria: «La decisione di chiudere la società Giano avrebbe un impatto negativo sull’indotto e sul territorio». Alla Camera è stato ribadito l’impegno del Governo Meloni: «Abbiamo avviato immediati contatti con il presidente Acquaroli e ci siamo mostrati sin da subito disponibili a convocare un tavolo di concertazione, al fine di seguire l’evoluzione della situazione e individuare ogni possibile soluzione». Il tavolo è stato convocato, ricordiamo, per 4 novembre e sarà presieduto direttamente dal ministro Urso anche se c’è chi chiede di anticiparlo. I competenti del Ministero, intanto, stanno monitorando il confronto tra le parti. Sentito anche il Ministero del Lavoro sulla vicenda, la Sottosegretaria ha ricordato che «il Comune di Fabriano è incluso tra i territori dell’area di crisi industriale complessa del gruppo Merloni e che l’accordo di programma per la disciplina e l’attuazione degli interventi di reindustrializzazione è stato rinnovato il 3 maggio 2024». Ha poi evidenziato che «per i lavoratori di quest’area di crisi sono previsti ammortizzatori sociali in deroga, ammissibili quando l’impresa non possa ricorrere ad altro trattamento di integrazione salariale previsto. Il Ministero del Lavoro ha fatto sapere che la società, ad oggi, non ha richiesto la cassa integrazione guadagni straordinaria per area di crisi complessa». L’obiettivo del Ministero è quello di tutelare la produzione e i posti di lavoro «come pure della manifattura italiana della carta». L’interpellanza urgente era stata protocollata, nei giorni scorsi, dai deputati PD, Irene Manzi e Augusto Curti, che avevano sollecitato l’intervento del Governo. «Chiediamo di anticipare la convocazione del tavolo ministeriale anche in considerazione dell’incontro tra proprietà e sindacati del 24 ottobre e – proseguono – di rinviare la scadenza del 31 dicembre almeno fino a quando non saranno chiare le ‘alternative industriali’ a cui il management fa vago riferimento e di chiarire come si intenda salvaguardare l’occupazione. Ribadiamo – concludono – che la questione del distretto industriale fabrianese esige una risposta nazionale. Riteniamo la decisione del gruppo Fedrigoni irrituale nelle forme di un rapporto istituzionale, precipitosa nei tempi e nelle modalità previste per la dismissione». Il consigliere regionale PD, Maurizio Mangialardi, attacca: «Spero di sbagliarmi, ma temo che la convocazione per il 4 novembre, dopo l’incontro tra proprietà e sindacati, sia un grave errore. Sarebbe stato molto meglio non arrivare a Roma con una situazione che potrebbe essere già compromessa». Chiesto nuovamente di vagliare la possibile acquisizione da parte del Poligrafico.
Marco Antonini