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Un focus a Fabriano sul disagio giovanile con Ambito e Gruppo Abele

Sul disagio giovanile è partito ieri a Fabriano un corso per approfondire un tema che spaventa e che è sempre più attuale. Per affrontare al meglio delle possibilità il disagio giovanile, infatti, bisogna anzitutto saper ascoltare i ragazzi, e le loro famiglie, e aiutarli a esprimere passioni e paure. Dalla promozione dello sport come modo di stare insieme e affrontare le sfide della quotidianità, agli incontri con divulgatori nazionali sul gioco d’azzardo e le dipendenze tecnologiche, fino alle attività di affiancamento alle famiglie e ai minori in situazioni problematiche. Solo nel Comune di Fabriano, sono stati 58, nel 2023, i minori seguiti dal Servizio di Educativa Domiciliare, e 7 quelli in situazioni di affido familiare, interventi temporanei che aiutano le famiglie in situazioni di grande difficoltà. Uno sforzo è stato messo in campo, sempre da Ambito 10, anche per il sostegno ai minori inseriti in Comunità, che coinvolge attualmente 17 minori e 4 madri. Cruciale è anche il ruolo dei Centri di Aggregazione Giovanile, riaperti a Fabriano e Cerreto d’Esi.

Per potenziare tutto questo a Fabriano è arrivato anche il Gruppo Abele, l’onlus fondata da Don Luigi Ciotti. Il lavoro che è stato avviato prevede 10 focus group, rivolti ai giovani e agli educatori del territorio; un percorso di formazione sul disagio giovanile per insegnanti e educatori iniziato ieri; una progettazione di interventi. Ieri mattina nella Sala Consiliare dell’Unione Montana si è parlato di “Corpo, affettività e sessualità”. L’11 luglio l’antropologo Ivan Severi parlerà dei “Giovani tra marginalità, violenza e insicurezza” e l’educatore Lorenzo Camoletto il 27 settembre concluderà con “Giovani e comportamenti a rischio”. Maurizio Serafini, assessore alle Politiche sociali, ha sottolineato “l’importanza della prevenzione: grazie alla collaborazione con Ambito 10 e Gruppo Abele, potremo attivare una rete che in ogni fase della vita delle nostre ragazze e ragazzi potrà ascoltarli e sostenerli nel percorso verso il futuro”.

Marco Antonini