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Anche il Consiglio di Stato dice no al punto nascita di Fabriano

Fabriano – Dopo il Tar delle Marche, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato nel 2020 dal Comune di Fabriano contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale Profili. La parola fine, quindi, è arrivata definitamente per una sala parto che non accoglie più nuove vite da ormai cinque anni. Il ricorso del Comune è stato rigettato, la chiusura è legittima.

Attacca la sindaca, Daniela Ghergo: “La chiusura del punto nascita di Fabriano è una vicenda che è stata gestita malissimo da tutti i soggetti coinvolti, e che si chiude con una sentenza dall’esito scontato. Purtroppo – dichiara la prima cittadina – a pagare le conseguenze sono stati unicamente i cittadini delle aree interne, che si sono visti privati di un presidio necessario e insostituibile. Al di la’ della sentenza che si basa su motivazioni giuridiche afferenti alle normative in vigore all’epoca, ritengo che la questione dell’apertura del punto nascita a Fabriano sia ancora aperta e vada affrontata politicamente con argomenti che tengano conto della peculiarità e delle esigenze del nostro territorio. E’ infatti inaccettabile – prosegue Ghergo – che i punti nascita della regione Marche siano tutti situati al di fuori delle aree interne. Non è accettabile che ai cittadini delle aree interne venga riconosciuto solo il diritto di morire nel proprio territorio di appartenenza e non quello di nascervi. Su questo continueremo a chiedere con forza di far valere i diritti di un intero territorio” conclude.

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Dopo la sentenza negativa del Tar Marche si è andati al Consiglio di Stato. Le motivazioni addotte per il ricorso presentato dal Comune fabrianese partono dal presupposto che l’Asur avrebbe proceduto alla riorganizzazione delle sale parto «nonostante non ci fosse una chiara linea politica che parlava di soppressione del Punto nascita di Fabriano». Secondo l’Esecutivo guidato allora dal sindaco, Gabriele Santarelli, nel percorso che ha portato alla chiusura del Punto nascita «non è stato rispettato il fatto che i tagli della sanità si sarebbero dovuti sospendere fino al 2022 in quelle città che fanno parte, come Fabriano, del cosiddetto cratere sismico a seguito del sisma dell’agosto-ottobre 2016 scorso. Non sarebbe stata concessa, quindi, un’agevolazione al punto nascita situato in un’area già seriamente indebolita e mancante dei servizi di trasporto da una struttura all’altra. Mancherebbero, infatti, gli equipaggi organizzati con personale esperto che garantirebbero elevati standard di sicurezza a mamma e nascituro. Altro punto del ricorso è quello relativo alle vie di comunicazioni difficili, con alcune frazioni di Fabriano lontane più di un’ora dalla città in caso di emergenza.

Marco Antonini