Fabriano – Cinghiali lungo le strade principali, un problema da risolvere
Continui avvistamenti di cinghiali in tutto il comprensorio fabrianese. Nelle ultime settimane molti automobilisti hanno segnalato la presenza di ungulati in prossimità di strade anche molto trafficate come la provinciale 16 che collega la città della carta a Sassoferrato e poi a Cabernardi, San Lorenzo in Campo e quindi al mare. Soprattutto nelle ore notturne grossi cinghiali attraversano la strada con il rischio di incidenti per i mezzi in circolazione. Anche i residenti delle frazioni lamentano l’eccessiva presenza di cinghiali. L’ultimo caso arriva da Marischio, lungo la strada principale del paese con diversi cinghiali in mezzo alla strada alcune sere fa. Diversi esemplari che grufolano a branco sono stati sorpresi anche a San Donato, Campodonico e Sant’Elia. Qui, in aperta campagna, non è difficile vedere questi animali selvatici in prossimità della carreggiata e a ridosso di coltivazioni e case. A Fabriano città gli avvistamenti riguardano via Del Molino, a due passi dall’ospedale Profili, via Bellocchi, via Aldo Moro, via Bovio e attorno ai due cimiteri, Santa Maria e Cortine. Contro la massiccia presenza di questi selvatici in molti chiedono alle autorità competenti di intervenire per arginare il fenomeno e trovare una soluzione per evitare l’arrivo degli ungulati in pieno centro abitato. Da tutelare, infatti, sia la sicurezza stradale che le coltivazioni. L’appello è quello di conferire correttamente i rifiuti per evitare, vicino alle abitazioni, che i cinghiali possano essere attirati da quegli odori durante la loro ricerca di cibo. Alcuni episodi sono stati segnalati nella zona di Serra San Quirico. Anche in questo caso gli abitanti della zona chiedono di trovare una soluzione vista anche la difficoltà, in caso di incidente stradale con questi animali, a ottenere un rimborso. I danni, infatti, non sono quasi mai contenuti con spese non indifferenti senza dimenticare che spesso si registra anche il ferimento o il decesso dell’ungulato.
Marco Antonini