Campi solari, Armezzani: La pezza è peggio del buco

FABRIANO- Abbiamo dovuto aspettare fino a oggi per avere una dichiarazione da parte della maggioranza sul gigantesco campo solare che è in progetto di realizzazione fra Paterno e Attiggio. È però evidente, dato che ormai siamo abituati, che quelle di Paladini sono solo parole di circostanza con l’unica finalità di distrarre l’opinione pubblica e i cittadini dalla continua – e francamente non più sopportabile – indolenza di questa Amministrazione, su qualsiasi evento da gestire o argomento da affrontare.

Per quanto a lungo ancora i cittadini dovranno sopportare l’ipocrisia di una maggioranza che prima non perde occasione per attaccare le assemblee pubbliche dell’opposizione, per poi organizzarne una loro, solo come gentile concessione ad una popolazione che vorrebbero invece suddita e silenziosa? La verità è che questa assemblea della maggioranza è stata organizzata per parlare d’altro, ovvero per giustificarsi per il totale abbandono nel quale hanno lasciato le frazioni. Inutile e dannoso promettere ponti d’oro in questo ultimo scorcio di amministrazione!
Noi di Fabriano Progressista abbiamo denunciato pubblicamente quello che sta per accadere a Paterno. Lo abbiamo fatto subito con le carte in mano che abbiamo ottenuto solo pochi giorni fa, mentre l’amministrazione di Fabriano e la Sindaco Ghergo conoscevano benissimo tutto già dall’11 agosto dell’anno scorso. Non chiediamoci perché una assemblea pubblica per parlare dal mostro di vetro e metalli di Paterno oggi e non invece sette mesi fa.
Il PD dice che ha sempre appoggiato questo tipo di transizione energetica: quella della speculazione privata di pochi capitani di industria. Lo avevamo sospettato. Perché lo abbiamo visto già nello smembramento della Sanità pubblica a favore dei loro sponsor politici. Ora tocca al territorio, ai terreni, all’agricoltura, all’ambiente perché nulla si salva dall’ingordigia del capitale e dei suoi servi.

Nel dettaglio di che cosa stiamo parlando: stiamo parlando di un mega campo solare da 5,5 MGW che coprirà una superficie fra 30.000 e 35.000 metri quadrati. Sarà collegato alla centrale di Santa Croce, vicino il Cimitero di Santa Maria, vicino i Licei e vicino alle abitrazioni, con un elettrodotto di 5 km, una parte interrata e un’altra con 55 plinti sopra suolo. Allego una mia ricostruzione dell’impianto secondo gli atti acquisiti.

Sono interventi mostruosi, veri e propri eco mostri sostenuti da una legislazione di favore rapace e indifferente alla autodeterminazione dei cittadini e al governo dei territori. Adesso la maggioranza giura e spergiura che non può fare nulla ma un Sindaco può mettersi di traverso, può creare difficoltà di ogni tipo, rallentare l’opera fino allo sfinimento ecc. D’altronde la conferenza dei servizi convocata a settembre scorso è stata rinviata e la nuova convocazione è ancora senza data. Significherà qualcosa? Forse no. O forse sì. È indispensabile però che la popolazione si mobiliti: la più grave responsabilità della Ghergo è di non aver detto nulla a nessuno, aver di fatto impedito che la cittadinanza appunto, si mobilitasse. Questa è una colpa imperdonabile che getta l’ennesima ombra su questa Amministrazione sempre più votata a rappresentare altri fuorché i cittadini. Nell’incontro pubblico con i residenti delle frazioni c’è una sola domanda alla quale il Sindaco deve rispondere: perché non ci hai detto nulla?

Per puro dovere di cronaca, è importante ricordare che fino all’intervento pubblicato sulla mia pagina su Facebook, si vociferava solo di questo impianto: io invece ho messo numeri e nomi e dati, presi dagli atti ai quali ho potuto accedere solo dopo aver avuto notizia degli avvisi di esproprio ricevuti dai cittadini. Ad oggi quell’intervento è stato visto da quasi 16.000 persone con oltre 5.000 interazioni, commenti e condivisioni.
Per completezza, l’impresa che realizzerà l’impianto è la NOVAPOWER Srl, posseduta al 100% da Novacapital Srl, il cui Amministratore delegato è Paolo Merloni.
Ma qualcosa si muove e se i cittadini vorranno davvero costituirsi in un Comitato contro questi ecomostri, come hanno fatto gli amici di Sassoferrato, allora potremmo ancora credere che ci sia ancora speranza. Anche se sarà una battaglia difficile da vincere: ma proteggere la terra dalla speculazione è, e sarà sempre, una giusta battaglia.

Lorenzo Armezzani