CREARE IL NETWORK DELL’ELETTRODOMESTICO PER RILANCIARE IL COMPRENSORIO FABRIANESE
Un flash mob questa mattina ad Ancona per accendere i riflettori sul distretto dell’elettrodomestico di Fabriano. Il documento che segue è stato presentato e consegnato anche in Prefettura. Convocata l’assemblea generale della Fiom.
Il documento Fiom
Siamo in presenza di una crisi strutturale del settore dell’elettrodomestico che dura da anni e che vede un 2024 ancora in peggioramento: assordante il silenzio del Governo ed incomprensibile l’assenza della discussione dall’agenda politica. Nell’entroterra si rischia un ulteriore avanzamento del processo di desertificazione industriale, se non si interverrà subito con adeguate politiche industriali.
L’Assemblea Generale della FIOM di Ancona, nel percorso della “Marcia per la Dignità del Lavoro”, vuole dare un contributo avanzando delle proposte alla politica ed alla società. E’ necesssario costituire un vero e proprio “network” dell’elettrodomestico per accompagnare la transizione ecologica e digitale perché continuare a produrre in Italia, a determinate condizioni, è possibile. Come fare? Introdurre un sistema di payback di breve/medio periodo, nella logica di incentivazione degli investimenti in digitalizzazione; Potenziare la fibra perché tutto si baserà sulla connessione di dati, attraverso l’intelligenza artificiale: si migliora ciò che si misura ed intercettare difettosità all’origine ed averne visione in tempo reale, permette di recuperare una parte importante di costi. Creare le Lighthose, impianti produttivi digitalizzati per ricercare ed innovare in una logica di evoluzione continua. Riqualificare l’indotto ( supply chain e value chain ) che deve diventare connesso e digitale, effettuando del reshoring dell’industria 4.0 e 5.0, i cui prodotti vengono realizzati in altre parti del mondo: riconvertire il territorio ( es. produzione di robotica ) e sviluppando cablaggi e riadattamenti di software in loco. Saranno quindi necessari: Percorsi formativi di altro profilo, incentivando le staffette generazionali e creando bacini di professionalità da stabilizzare, anche con il rapporto Regione/Università; Utilizzare contratti di solidarietà espansivi per preservare i posti di lavoro fintanto che il network andrà a regime, ragionando di redistribuire la ricchezza prodotta dalla I.A. anche attraverso riduzione di orario di lavoro a parità di salario; Incentivare la sostituzione degli elettrodomestici ed in particolare della cappe aspiranti la cui vita, nelle abitazioni degli italiani, ha una medio ormai di 15 anni. La sostituzione incentivata dovrà riguardare esclusivamente i prodotti green con massimi efficientamenti energetici, il così detto “alto di gamma”, asset in cui le imprese marginano e che viene di solito prodotto in Italia, per l’alto valore intrinseco. Questo porterebbe un impatto positivo per tutti: per il pianeta, per le tasche delle famiglie e per le aziende che non avrebbero abili per delocalizzare ma sarebbero incentivate a rimanere a produrre in un sistema Italia 4.0 e 5.0 anche l’elettrodomestico. Con questa proposta, la FIOM di Ancona chiede che venga aperto al più presto, un dialogo con tutte le parti per costruire e condividere soluzioni industriali a difesa del Lavoro.
m.a.