Mercato del lavoro e occupazione: intervista alla dottoressa Monia Lazzari

Spazio al mondo del lavoro con Monia Lazzari, dottoressa in Scienze dell’Educazione e in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Dopo aver conseguito un Master in Gestione delle Risorse Umane, è esperta nella ricerca e selezione del personale, sviluppo organizzativo e gestione delle Risorse Umane. E’ stata inoltre responsabile di una Business School e formatrice nelle tematiche riguardanti il lavoro di gruppo, le tecniche di ricerca attiva del lavoro, la redazione del cv e il colloquio di selezione, il bilancio delle competenze. Collabora attualmente con la cattedra di Sociologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università degli Studi di Perugia.

Dottoressa Lazzari, qual è la situazione attuale in cui versa il mercato del lavoro nel nostro comprensorio?

Nel nostro distretto, colpito negli anni scorsi dalla crisi del settore metalmeccanico, per molti anni si è fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni e il processo di riconversione e di riqualificazione delle maestranze ha ritardato la sua attuazione. La questione del lavoro è un fenomeno piuttosto   complesso in quanto entrano in gioco aspetti retributivi, demografici e sociali. Al di là dei dati riguardanti il numero dei disoccupati (n°2.224 nel comune di Fabriano), degli inattivi- coloro che non intraprendono azioni volte alla ricerca del lavoro-  vorrei focalizzarmi sul fatto che dal 2007 ad oggi il mondo del lavoro è cambiato;  più occupati nei servizi (sanità, alloggio e ristorazione, insegnamento, supporto alle imprese)  un pò  meno nell’industria, pochi  nell’agricoltura. Anche nel nostro comprensorio, così come a livello regionale, prosegue il miglioramento del mercato del lavoro avviatosi dopo la pandemia: aumentano gli occupati ma si registrano difficoltà da parte delle imprese a trovare figure professionali coerenti con i fabbisogni (42%) per mancanza di candidati o preparazione inadeguata, come risulta dalle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior Unioncamere-ANPAL anno 2022, Bollettino Regione Marche

Abbiamo dei dati aggiornati su cui ragionare per comprendere possibili scenari futuri?

A livello nazionale, nel 2022, il tasso di occupazione è salito al 60.1%, mentre i livelli di disoccupazione sono scesi all’ 8,2% (Fonte Istat: rilevazione sulle forze di lavoro, conti nazionali). Il dato, che ha raggiunto i livelli occupazionali pre crisi del 2008, registra una maggiore partecipazione delle donne, dei lavoratori stranieri, dei laureati al mercato del lavoro, ma meno giovani under 35. Non possiamo prevedere se l’occupazione continuerà a crescere ma una cosa è certa: sarà necessario prepararci per affrontare i continui cambiamenti in atto nel mercato del lavoro.

Quali sono i trend che stanno ridisegnando il mondo del lavoro?

Sicuramente l’impatto delle tecnologie digitali e la transizione ecologica andranno a modificare i contenuti del lavoro e delle mansioni ed è una certezza che la crescita dei posti di lavoro si concentrerà maggiormente su quelli ad alta qualifica; continueranno le configurazioni di lavoro Ibride che consentiranno di svolgere il lavoro in presenza e da remoto.  Inoltre, è da tenere in considerazione che in Italia ci sono ben 700 mila persone che lavorano nella Gig Economy. Da non sottovalutare il calo demografico e quindi avremo sempre meno persone in età lavorativa.

Riguardo la formazione, ci sono nuove prospettive per renderla sempre più mirata alle esigenze del mercato del lavoro oggi?   

La rapidità del cambiamento in atto ci spinge a riconsiderare le nostre certezza, a studiare di più e ad adattarci ai rapidi cambiamenti del mercato del lavoro cercando di evitare l’obsolescenza dei profili professionali. Dobbiamo, quindi, essere disposti a imparare continuamente e diventare “occupabili”, attuare quindi il principio dell’apprendimento permanente, mantenere una mente curiosa e continuare a migliorare le conoscenze e le competenze per noi stessi, per i nostri team e organizzazioni.

Come l’orientamento scolastico sta interagendo con le necessità delle richieste occupazionali?

I percorsi formativi ancora risultano poco efficienti e orientati alle professioni richieste dal mercato e non al passo con l’innovazione tecnologica. La riforma dell’orientamento si prefigge, pertanto, l’obiettivo di potenziare la giuntura tra i primi due cicli di istruzione, permettendo ai giovani di prendere decisioni ponderate e consapevoli volte a valorizzare le potenzialità di cui sono dotati; si rende inoltre necessaria una riforma che rilanci gli istituti tecnici e professionali, dare più supporto alle lauree STEM, alle ITS Academy e all’alternanza scuola lavoro. Sarà inoltre necessario contrastare la dispersione scolastica e facilitare, con progetti ad hoc, l’accesso a tutti i giovani all’istruzione di tipo terziario.

Quali sono oggi le figure professionali e le competenze maggiormente richieste dalle aziende?

Complicato elencarle tutte nello specifico, secondo la classificazione  generale delle professioni Istat 2021 sono: Ingegneri, specialisti dell’educazione, tecnici informatici, tecnici della salute, tecnici dei rapporti con i mercati, addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria, addetti all’accoglienza, addetti attività di ristorazione, addetti alle vendite,  operai specializzati,  saldatori, meccanici e manutentori, conduttori di macchinari e veicoli,  operai specializzati addetti alle costruzioni, personale non specializzato addetto alla consegna merci,- personale non qualificato addetto alle pulizie, ecc (classificazione delle professioni ISTAT 2021). Ma le competenze tecniche non bastano più. Le aziende, nella fase di reclutamento di nuovi lavoratori, danno sempre più importanza alle abilità digitali, alle conoscenze linguistiche e alle cosiddette soft skills cioè le competenze trasversali che consentono di svolgere al meglio la mansione lavorativa. Tra le più richieste: la capacità comunicativa, il problem solving, la capacità di lavorare in autonomia, il lavoro di gruppo, la flessibilità e adattamento, la creatività e la resilienza, il pensiero analitico e la capacità d’innovazione.

Nella Regione Marche quali sono i fabbisogni professionali ed in quali settori e tipologie di aziende?  

Secondo l’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere  in accordo con L’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro,  sono previste nella regione Marche, per il  mese di ottobre  2023,  n° 12.060 assunzioni che si concentreranno per il 52% nel settore di servizi e per il 71% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, per una quota pari  al  30% che , interesseranno giovani con meno di 30 anni,  Le figure professionali ricercate,  in base al tipo di profilo,  riguarderanno operai specializzati e conduttori di impianti (44%)  dirigenti, specialisti e tecnici(13 %), profili generici (10%),  impiegati (5%), professioni commerciali e dei servizi (28%).

Si parla molto di intelligenza artificiale, influenzerà le dinamiche del mercato del lavoro e dell’occupazione?

L’introduzione dell’intelligenza artificiale sta già modificando le nostre organizzazioni, le competenze e le modalità di lavoro. Vorrei pensare che questa evoluzione del mondo del lavoro porterà a nuove ed entusiasmanti opportunità in futuro, anche se ad oggi, in un contesto così dinamico risulta difficile fare previsioni per lavori che ancora non esistono ma che potrebbero nascere presto. Vent’anni fa qualcuno avrebbe mai detto che sarebbe stato possibile guadagnare con i social?

Gigliola Marinelli

 

 

Nella foto: dott.ssa Monia Lazzari