Oggi pomeriggio un evento dedicato alla memoria di Mario Solinas all’Oratorio della Carità

Oggi alle ore 18.00 presso l’Oratorio della Carità di Fabriano, in occasione del 650° anniversario della morte di Allegretto di Nuzio, si terrà l’evento “La pittura fabrianese del ‘300”. Un documentario per immagini con gli interventi di Roberto Stelluti e Matteo Mazzalupi. Un’iniziativa culturale dedicata alla memoria di Mario Solinas, “vero servitor di piazza”, a distanza di 50 anni dalla prima proiezione delle opere di Allegretto di Nuzioeseguita in Cattedrale il 27 ottobre 1973 da Roberto Stellutie Mario Solinas. Abbiamo raggiunto Roberto Stelluti per un ricordo di Mario e per scoprire qualche dettaglio in più su questo attesissimo evento.

Roberto, un evento in ricordo dell’amico Mario Solinas. Lascio a te un ritratto di questo personaggio che tanto ha fatto per la città di Fabriano.

Non si finirebbe mai di parlare di Mario, dell’amico fraterno Mario, i ricordi che riaffiorano sono veramente tanti dal quel lontano 1962 quando lo conobbi: un ragazzo dai capelli rossi molto taciturno, timido, discreto nei giudizi e bonario con tutti, già si dedicava alla musica passando ore ed ore a suonare l’armonium in chiesa. In seguito poi si è aperto rimanendo sempre molto semplice, rispettoso, insospettabilmente ironico, libero, senza condizionamenti di sorta, sincero, quel che pensava gli si leggeva in viso ancor prima di parlare, erano mitiche le sue sfuriate quando diventava tutto rosso.  Aveva due grandi interessi, la musica che amava profondamente, era lui stesso un colto musicista e la religione che testimoniava sempre. Era conosciutissimo, stimato da molti non solo a Fabriano, a Matelica aveva fondato il coro di S. Teresa da lui diretto. Lo fermavano tutti per i più svariati motivi. Durante le elezioni comunali gli dicevo: Perché non ti candidi, avresti un consenso favoloso, ma lui si scherniva sorridendo.

Come è nato questo progetto?

L’idea di riproporre il documentario è nata da me parlando con mio nipote Alessandro Stelluti, attuale Presidente del Rotary e, visto che in questo anno cade il 650° anniversario della morte di Allegretto DI Nuzio e il 50° dalla prima proiezione al pubblico del documentario, è sembrato molto appropriato ricordare il nostro Artista con una nuova proiezione e anche una buona occasione per fare il punto sul nostro patrimonio artistico. In mezzo secolo molte cose sono state fatte, altre no, pertanto la riproposizione di questo documento fatto di immagini sarà utile per capire lo stato di salute del nostro patrimonio. Dopo questa idea inziale, sostenuta subito da mio nipote Alessandro, ne ho parlato con la dottoressa Maura Nataloni, con il dottor Fabio Biondi, con la Diocesi di Fabriano e Matelica e con Radio Gold e tutti sono stati disponibili a sostenere l’iniziativa, ognuno per la sua parte. Ringrazio tutti di cuore e ringrazio Stefano Solinas, fratello di Mario, che si è prodigato per la parte tecnica.

Ben 50 anni fa, insieme a Mario, avete proiettato le opere di Allegretto di Nuzio nella Cattedrale di Fabriano. Riproporrete le stesse proiezioni anche il 27 ottobre?

La proiezione sarà la stessa, composta da 320 diapositive,integrata da altri 27 scatti. Si parte dalle vestigia storiche medievali, alcune importantissime tra cui l’Abbazia di S. Maria D’Appennino quando era ancora in piedi e di San Biagio in Caprile, poi i cicli pittorici trecenteschi con il Maestro di Sant’Emiliano, tutte le opere che conosciamo del Maestro di Campodonico, il ciclo degli affreschi di Allegretto in Cattedrale e a S. Lucia, per arrivare al suo allievo principale Francescuccio di Cecco e finire con Franceschino di Francesco che operò fino alla scadere del secolo XIV°. Le diapositive saranno proiettate in digitale per avere una lettura più nitida e luminosa possibile. Preciso che il documentario è stato presentato più volte: sul Sagrato della Cattedrale, nel giugno del 1974 all’interno del Convegno di Studi “Rapporti Artistici tra Marche e Umbria”, durante una pausa dello stesso, alla presenza di illustri relatori quali Santi, Molajoli, Zampetti e Boskovits. Rimasero tutti stupefatti tanto che Molajoli lo volle presentare, commentandolo lui stesso, in occasione della “Giornata Amici dei Musei” organizzata dalla presidente Ester Merloni nel maggio 1978 a Fabriano.

Tra i relatori spicca la figura dello storico dell’arte Matteo Mazzalupi. Come è nata questa sinergia?

Ho conosciuto Matteo Mazzalupi sei anni fa per il tramite di Andrea De Marchi in occasione della pubblicazione “Elogio del trecento fabrianese” sponsorizzata da DiatechPharmacogenetics. Ci siamo incontrati diverse volte per parlare di pittori che ruotavano intorno ad Allegretto e soprattutto durante la realizzazione del catalogo della recente mostra sempre su Allegretto. L’idea di coinvolgerlo è sorta durante la presentazione delle opere del secolo XV°ritrovate ad Albacina, gli ho parlato del progetto e lui mi ha detto che sarebbe venuto e intervenuto.

Eri molto legato a Mario Solinas, credi che la Città debba adoperarsi per rendere omaggio a Mario magari con un evento continuativo, soprattutto legato alla musica d’organo che amava tantissimo?

Certamente credo che Fabriano debba adoperarsi per rendergli omaggio. Sarebbe bellissimo magari con un evento legato alla musica e alla musica d’organo in particolare come tu dici. Ma questa domanda la dovresti girare a chi ne sa più di me, agli amici musicisti Marco Agostinelli, Gabriele Possenti, Emilio Procaccini, al Coro di S. Teresa di Matelica e all’organista Mirella Dirminti a cui Mario aveva affidato le chiavi dell’organo Callido di San Biagio prima di morire.

Credi che oggi sia individuabile a Fabriano un possibile giovane “erede” artistico di Mario Solinas?

Individuare oggi a Fabriano un possibile “erede” di Mario è quasi impossibile per l’impegno e la disponibilità che lui ha messo a disposizione della sua città. Di recente ho conosciuto diversi giovani volenterosi che si stanno interessando alla salvaguardia di beni paesaggistici e architettonici di Fabriano, come il gruppo “Passeggiando tra la storia” che si sta prodigando per la rivalutazione, dopo aver provveduto alla bonifica, del sentiero che parte dall’antichissima chiesa di San Lorenzo al ponte medievale della Canizza fino a giungere alla chiesa delle Fontanelle,da diversi anni in deprecabile rovina. Poi “Fabriano Storica” che recentemente si sta anche occupando del risanamento del ponte medievale dell’Aera. A tal proposito voglio segnalare un bellissimo filmato che verrà proiettato durante una conferenza ad hoc al teatro Don Bosco il 10 novembre prossimo alle ore 21. Ho visto personalmente dal vero questo luogo e ti assicuro che è come scoprire per la prima volta un polittico di Allegretto, tanto è ardimentosa questa costruzione del ‘200 che sorregge su un solo pilastro rostrato parte dell’inizio di via Cialdini. Tombato negli anni ‘50 non è visibile. Tra questi giovani cito fra tutti Mattia Genovese e Fabrizio Moscè.

Gigliola Marinelli