Educare all’affettività: inizia a scuola il nuovo progetto della Commissione Pari Opportunità di Fabriano

Fabriano – Prevenire i femminicidi e la violenza in tutte le sue forme. Dopo poco più di una settimana dal tremendo fatto di cronaca che ha scosso non solo Cerreto d’Esi, ma tutta Italia, la Commissione Pari Opportunità di Fabriano si è attivata. L’obiettivo è quello di avviare un progetto capillare di educazione affettiva. Destinatari di questa iniziativa gli alunni delle scuole. Il progetto pilota, della durata triennale, è iniziato il 13 ottobre. Titolo: “Educazione all’affettività”. Il Progetto è rivolto agli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Romagnoli di Fabriano, in collaborazione con l’Ambito 10 ed il Comune di Fabriano. E’ stato inserito nel piano di offerta formativa triennale al fine di essere strutturato nella didattica scolastica, dando così la necessaria continuità all’intervento educativo. Al progetto parteciperanno specialisti esterni che formeranno il personale docente e lo affiancheranno nel percorso educativo dei ragazzi e nel coinvolgimento dei genitori. In un momento storico caratterizzato da un tessuto sociale sempre più violento, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Fabriano ha ritenuto necessario impegnarsi per contrastare e prevenire la violenza in tutte le sue forme.

“Il femminicidio di Concetta Marruocco – ribadisce Cecilia Guida, presidente della Commissione – ha scosso la nostra comunità e ci impone una riflessione profonda. Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause e questo richiede strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione ed al riconoscimento delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata”. Massima attenzione deve essere data alle nuove generazioni attraverso una vera e continuativa educazione affettiva nelle scuole, indispensabile per promuovere una cultura che accolga l’altro/a nelle sue diversità senza stereotipi e pregiudizi. “È necessario accompagnare i ragazzi e le ragazze in un percorso che li aiuti a gestire le conflittualità con se stessi e con ciò che è diverso, con azioni e strategie positive, non eliminando i conflitti, ma insegnando loro a gestirli in maniera positiva per poter diventare adulti capaci di costruire relazioni positive” l’appello della Commissione che auspica l’avvio di questo progetto anche nelle altre scuole della città e del comprensorio. L’obiettivo ultimo del progetto, infatti, è quello di individuare una buona prassi da mettere a disposizione di tutte le scuole dei Comuni dell’Ambito 10, affinché l’esperienza possa essere implementata, migliorata e possa diffondersi, dalle scuole primarie alle superiori. “Altrettanto importante sarà affermare la necessità che tutte le Istituzioni e le reti sociali collaborino perché, come dice un proverbio africano, “per crescere un ragazzo c’è bisogno di un intero villaggio”. Niente di più vero, se vogliamo realmente, e non solo a parole, incidere – conclude Cecilia Guida – sulla cultura della nostra società e contrastare la violenza di genere e tutte le altre forme di violenza, tutta la Comunità, e non solo la Scuola, deve impegnarsi in modo continuativo e generalizzato”.

Marco Antonini