Riflessioni nella prima domenica dopo il femminicidio di Cerreto d’Esi
Marco Antonini
Cerreto d'Esi, David Grillini sindaco di Cerreto d'Esi, Diocesi di Fabriano-Matelica, Femminicidio, Monsignor Francesco Massara
Cerreto d’Esi sotto choc per quanto accaduto venerdì notte. In pochi hanno voglia di parlare e di commentare. Il tragico fatto di sangue sta interrogando e smuovendo le coscienze. Intanto l’Amministrazione comunale attende il nulla osta per le esequie e valuta la proclamazione del lutto cittadino. Il sindaco anche ieri ha monitorato la situazione. La figlia minore è stata messa in sicurezza, protetta. Grillini sottolinea: <<Il Comune di Cerreto d’Esi, da sempre, si è adoperato in tutti i modi e ha fatto tutto ciò che la normativa prevede in queste situazioni. Da report nazionali – dichiara il primo cittadino – ho appreso che Concetta è la novantesima vittima di femminicidio quest’anno. È un numero che spaventa e ci dovrebbe preoccupare tutti. Dovremmo interrogarci su come potenziare ancora di più un servizio che già funziona bene e che è attivo tutto l’anno con specialisti, medici, amministrazioni e forze dell’ordine>>. Da capire, infatti, cosa non abbia funzionato in questo caso, visto l’epilogo. Intanto ieri la giornata domenicale è stata scandita dalle celebrazioni delle Messe. Il vescovo diocesano, Francesco Massara, appena saputo il fatto si è raccolto in preghiera. «E’ una grande tragedia quella che è avvenuta a Cerreto d’Esi e colpisce questa comunità e questa famiglia. Preghiamo e stiamo vicino ad ogni famiglia affinchè questi gesti non si ripetano mai più» il suo appello a clero e istituzioni. Il presule manda «un grande abbraccio al minore che non dovrà essere lasciato solo in questo momento drammatico». Monsignor Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino e vescovo di Fabriano-Matelica, si rivolge anche alle famiglie: «non chiudetevi mai nell’isolamento: davanti a un disagio cercate sempre una strada, un aiuto, prima che sia troppo tardi».
Don Aldo Buonaiuto evidenzia un numero che sconvolge: «Concetta è la novantesima vittima di femminicidio in Italia da inizio anno. Sconvolgente. Ancora più atroce è la modalità in cui è avvenuto il delitto a Cerreto d’Esi. Un barbaro assassinio per molti versi annunciato. Concetta, infatti, da ciò che ho letto sulla stampa, aveva denunciato più volte il suo ex compagno per maltrattamenti, ma neppure il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico hanno scongiurato la tragedia. All’origine di un simile dramma – dice il parroco di San Nicolò di Fabriano e membro della comunità Papa Giovanni XXIII – c’è l’incapacità ad affrontare un rifiuto. La fine di una relazione sentimentale è vissuta come un’onta da lavare con il sangue». Serve, quindi, un cambio di rotta. «E’ indispensabile una rivoluzione educativa – conclude – che metta al centro il rispetto della sacralità della vita umana. L’amore non si pretende, si merita. L’espressione “amore violento” è un ossimoro. Chi ricorre alla violenza non ama». Il parroco di Cerreto d’Esi, don Ferdinando dell’Amore, dopo la celebrazione delle messe in città dichiara: «Siamo stati tutti colpiti e addolorati per la morte della signora Concetta. Non la ricordo personalmente, ma diverse persone, anche alcune sue ex-colleghe, mi hanno parlato di lei come di una donna dolce e gentile. Di fronte alla morte, anche alla morte più assurda e violenta, dobbiamo e possiamo ricordarci che non sarà mai la parola definitiva sulla vita. Esistere significa essere voluti e amati, ogni istante, da Qualcuno che non smette mai di farlo. A questo Qualcuno affidiamo Concetta e la sua famiglia».
Marco Antonini