Raddoppio ferroviario Serra San Quirico-Genga, interviene l’ingegner Lorenzo Catraro

di Lorenzo Catraro, Coredattore del Protocollo d’Intesa del Raddoppio Orte- Falconara

Il Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso del Comune di Serra con i lavori di raddoppio del Lotto Serra – Genga. Tralascio l’importanza per la nostra Regione ed i nostri territori del raddoppio. Ho seguito tutta la questione del raddoppio, fin dalla redazione del protocollo d’Intesa , e credo occorra rispondere alle affermazioni del Sindaco Borri, per fare chiarezza sul progetto redatto da Italferr, attualmente in gara e sulla proposta alternativa del tracciato. Il Sindaco continua a dire che il Comune di Serra sostiene il tracciato alternativo proposto dall’Ing. Belcecchi: ma la prima questione è che il Consiglio Comunale di Serra S. Quirico non ha mai approvato con un atto ufficiale questo progetto alternativo, tanto è vero che nella Determinazione conclusiva della Conferenza di Servizi, del 26/04/2023 viene detto “visto che .. non sono pervenute osservazioni e/o pareri da parte delle seguenti Amministrazioni /Enti, regolarmente invitati a partecipare alla CdS: Comune di Serra San Quirico”. Comunque il progetto alternativo è stato valutato con esito negativo dai progettisti durante il Dibattito Pubblico, come pure sono state valutate le altre proposte ed osservazioni avanzate di qualsiasi tipo e dove possibile accolte. Leggere il Sindaco sembra che il progetto sia stato redatto ed approvato da tecnici o enti quanto meno impreparati o disattenti. Ovviamente non è così, i progettisti sono intervenuti spesso sul territorio a spiegare il progetto e le scelte e le approvazioni rilasciate dagli Enti coinvolti sono state tutte meditate; e non è che le abbiano rilasciate senza approfondimenti, vista proprio la delicatezza ed importanza dell’intervento. Tutto questo è riportato nella Relazione Conclusiva del Dibattito Pubblico, utilissimo proprio per approfondire tanti aspetti che invito a leggere perché si possono capire molte cose e vedere i soggetti coinvolti. Il Sindaco è stato sempre, coerentemente, contrario all’opera sempre e lo dice indirettamente ma chiaramente quando afferma “che riuscire a realizzare l’opera entro il giugno 2026 è impossibile. Ci sarebbe quindi la possibilità di prendere in esame il progetto alternativo … ”. Secondo questa logica studiare da zero un nuovo progetto che richiederebbe almeno due anni permetterebbe di realizzare il raddoppio entro il 2026? E con quali soldi visto che perderemmo anche con questa ipotesi i soldi del PNRR? Ricordo che il Governo ha tolto già 326 milioni dalla Serra – Castelplanio e non mi sembra che il Sindaco abbia avuto nulla da osservare. Accettare questa idea è dire: la Orte – Falconara non la facciamo più. Personalmente credo che il Sindaco, e non solo lui, abbia dato poco peso a quanto accadrà durante e dopo i lavori che interesseranno Serra, Genga ed il territorio circostante per almeno 3 anni e quindi alle ricadute sia positive che negative. Si avranno certamente disagi con opere di questa importanza che producono cambiamenti profondi come quello di Serra e Genga, ma contemporaneamente ci sarà una ricaduta positiva di lavoro, di presenze di maestranze ecc. Come pure con il raddoppio avremo miglioramento della possibilità di spostamenti avvicinando i paesi al Capoluogo, a Fabriano e all’Umbria. E’ evidente che per questo occorra mettersi a tavolino e progettare, anche per studiare la possibilità di fermare lo spopolamento di cui si parla spesso.
Aver sempre opposto un NO al progetto, ha fatto rinviare la chiusura del PL di Stazione, perdere al Comune di Serra l’opportunità di opere compensative, nonché la capacità di affrontare seriamente e velocemente tutte le questioni connesse al raddoppio, a partire dalla necessità di dare casa a chi si vedrà demolita la propria. Questi saranno i primi problemi da affrontare da parte delle Istituzioni se il TAR respingerà il ricorso del Comune di Serra S.Q ed affidati i lavori.