Electrolux Cerreto d’Esi, altri 15 giorni di cassa integrazione
Cerreto d’Esi – Altri 15 giorni di cassa integrazione ordinaria nei prossimi 4 mesi per i circa 200 dipendenti del sito produttivo Electrolux di Cerreto d’Esi. Per il 2024, secondo i vertici della multinazionale svedese, si dovrebbe registrare una lieve ripresa del comparto cappe ed elettrodomestici. Ma resta il dato che nello stabilimento di Cerreto d’Esi sono state già consumate 10,5 settimane di cigs ordinaria nell’arco di un biennio, al netto delle 3 prossime annunciate durante l’incontro di ieri, giovedì 31 agosto, a Bologna, tra azienda e parti sociali. Senza considerare gli esuberi già usciti, 8 tra gli operai e 5 unità impiegatizie e il sempre minor ricorso al lavoro somministrato. Primi 5 giorni di cassa integrazione previsti in queste settimane di settembre. C’è preoccupazione. La Fiom Cgil ha chiesto una verifica entro fine anno dello stato di avanzamento e un tavolo di confronto al Ministero del Made in Italy e la stessa Electrolux ha dato la sua disponibilità ad una discussione in sede istituzionale.
“La Direzione di Electrolux ha illustrato la situazione europea del mercato generale degli elettrodomestici caratterizzata da pesanti e ripetuti cali, aggravata dalle prospettive economiche caratterizzata da alta inflazione, rialzo dei tassi d’interesse e stagnazione del mercato immobiliare con conseguente sfiducia delle famiglie che disincentiva gli acquisti” dice Pierpaolo Pullini, Fiom di Ancona e responsabile per il distretto economico di Fabriano. “Quanto invece alla informativa industriale, Rispetto ai quasi 90 milioni di apparecchiature vendute in Europa (escluse Russia e Turchia) del periodo pre-pandemico e al picco di quasi 100 milioni del 2021, si è difatti passati a 80 milioni del 2023, con previsioni sostanzialmente stagnanti per i prossimi due anni. Il budget del 2023 è purtroppo in calo rispetto sia al 2022 sia alle prospettive iniziali, con una situazione che si sta ulteriormente deteriorando e una possibile ripresa è prevista solo a fine 2025. L’organico in Italia si è attestato a 4.769 dipendenti, di cui 2.883 operai e 1.786 impiegati” conclude.
m.a.