In evidenza

Fabriano Contemporanea: L’intervista alla direttrice della mostra Chiara Zampetti Egidi

Storica dell’arte e specializzata nel mercato dell’arte, Chiara Zampetti Egidi torna a Fabriano in occasione dell’evento “Fabriano, Carta è Cultura”, un’iniziativa di Fabriano Città Creativa Unesco, che si terrà dal 7 al 10 settembre. Nel ricco programma dell’evento è presente anche “Fabriano Contemporanea”, una Biennale di Arte Contemporanea, diretta proprio da Chiara Zampetti Egidi, che terminerà il 3 febbraio del prossimo anno. Chiara ha studiato Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze e presso il Courtauld Institute of Art di Londra. Dopo aver conseguito un Master in Arts Policy and Management al Birkbeck College di Londra ha proseguito i suoi studi presso il Royal Holloway College, dove la sua ricerca si è concentrata sul ruolo del mercante d’arte. A Londra ha lavorato all’Art Loss Register per il recupero dell’arte rubata e illecitamente esportata, in una galleria di dipinti antichi, per collezionisti privati e istituzioni, e ha insegnato presso il Master in Art Business dell’Institute of Art di Sotheby’s. Ha scritto sul mercato dell’arte internazionale per importanti pubblicazioni come The Art Newspaper, Art in America, Artsy, Artnet e Il Sole 24 Ore. È autrice del libro sul mercato dell’arte moderna e contemporanea intitolato “Guida al Mercato dell’arte moderna e contemporanea” (Skira, 2014) e section editor di Bloomsbury Art Markets (Bloomsbury, 2023). Abbiamo raggiunto Chiara per scoprire qualche dettaglio in più di questo evento unico per Fabriano e su cui ha focalizzato le sue energie creative.

Chiara, un gradito ritorno a Fabriano in occasione dell’evento “Fabriano, Carta è Cultura”. Quali sono le tue emozioni nel tornare nella città in cui hai trascorso la tua infanzia?

Tornare nella città della mia infanzia suscita in me sempre molte emozioni positive. Tornare in giorni così speciali, così ricchi di cultura grazie a ‘Fabriano, Carta è Cultura’ e a ‘Fabriano Contemporanea’ è ancora più piacevole.

Parliamo del progetto da te diretto “Fabriano contemporanea”, come è nata l’idea e di cosa si tratta nello specifico?

L’idea di “Fabriano Contemporanea” è nata durante la mia ultima visita in città durante le vacanze di primavera quando, girovagando con gli occhi di un turista, ho realizzato quanti luoghi, musei e edifici straordinari e ben conservati sono concentrati nel centro storico. Ho pensato allora a come potevo con la mia esperienza contribuire alla loro promozione, a renderli vivi e innovativi nel rispetto della tradizione. Ho così chiesto un appuntamento con Francesca Mannucci, dell’ufficio cultura, per comunicare la mia idea e sono stata accolta con competenza e molto interesse. Il giorno successivo ho avuto un secondo incontro con l’assessore Nataloni.  Nel giro di pochi giorni, con grande efficienza e apertura, mi hanno aiutato a capire quali erano i luoghi che potevano essere utilizzati per il progetto e le possibilità. Abbiamo fatto così il bando per l’arte contemporanea della Regione, che abbiamo vinto, anche con grande sorpresa, visti i tanti validi concorrenti in tutta la regione, e che ci ha permesso di realizzare il progetto.

Quali opere saranno in mostra?

Durante “Fabriano Contemporanea”, nei luoghi più rappresentativi del centro storico, saranno in mostra opere di artisti internazionali di generazioni diverse e di qualità museale. L’arte che è più facile trovare nelle grandi capitali come New York, Parigi, Londra, etc. sarà in questi giorni a Fabriano fino al 3 febbraio prossimo. Alcune di queste opere sono state appositamente create per l’occasione, come per esempio l’istallazione al Loggiato San Francesco di Luca Buvoli, artista italiano che vive a New York e la cui ultima mostra in Italia è stata alla Biennale di Venezia nel 2007. Dato che per me l’arte contemporanea è soprattutto esperienza, era importante che le comunità locali venissero attivamente coinvolte. Così molti dei progetti prevedono una interazione diretta con il pubblico e in alcune delle opere le comunità locali hanno addirittura collaborato con l’artista per permettere la realizzazione dell’opera. A sottolineare queste molteplici interazioni abbiamo scelto il titolo di ‘Intrecci’ per questa prima edizione.

Collaborano con te anche curatori riconosciuti a livello internazionale?

Collaborano Anne-Sophie Dinant, curatrice indipendente, con precedenti incarichi in importanti istituzioni come la South London Gallery, la Tate Modern, l’ICA e il British Film Festival ha curato la mostra al Palazzo del Podestà intitolata ‘Through the Unfolding Glass/Attraverso il Vetro che Svela’, E’ una mostra di fotografia e video, settore in cui è specializzata. La mostra al Museo Guelfo, intitolata ‘Take it easy, baby. The Collector’s lifestyle.’  è stata invece curata da Matteo Boetti che ho pensato fosse la persona giusta per riuscire ad interagire in modo originale con la collezione Guelfo. Matteo, come Guelfo, è collezionista e attivo nel mondo dell’arte in vesti diverse e ha ricordi personali di alcuni degli artisti che sono nella collezione permanente. La mostra, per lo più di pittura e opere su carta, sottolinea quella rete di rapporti che si creano quando l’arte è un tutt’uno con la tua vita.

Tecnicamente come si svolgerà l’evento ed in quali location cittadine?

Sarà un percorso a piedi tra i principali musei e i luoghi del centro, che includerà anche tutto il Corso della Repubblica che verrà trasformato in una galleria d’arte all’aria aperta, grazie all’ installazione dell’artista norvegese, che vive e lavora a Londra, Be Andr. Sono sicura che sarà una esperienza sorprendente e interessante per molti. L’ingresso sarà gratuito per i cittadini di Fabriano, per gli altri non sarà previsto alcun supplemento rispetto al biglietto unico con accesso a tutti i musei di Fabriano.

Sarano presenti anche ospiti nazionali ed internazionali?

Nei giorni di “Fabriano, Carta è Cultura” e di “Fabriano Contemporanea” aspettiamo non solo i curatori, gli artisti e altri professionisti che hanno collaborato ai progetti, ma anche giornalisti nazionali e internazionali e altri ospiti di rilievo.

Fabriano ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Città Creativa Unesco, credi che eventi come “Fabriano Contemporanea” siano un’occasione per puntare i riflettori del mondo sulla Città, favorendone l’attrattività anche dal punto di vista turistico?

Certamente. “Fabriano Contemporanea” è stata strutturata in modo tale da portare un vantaggio economico a lungo termine alla città e alla regione. La maggior parte dei fondi a disposizione per la produzione delle opere e gli allestimenti sono stati dati a ditte marchigiane, creando quindi già opportunità di lavoro. Durante i giorni dell’inaugurazione gli alberghi, i bar ed i ristoranti registreranno un aumento di prenotazioni. Lavoriamo per far sì che l’incremento di affluenza non venga solo limitato a quei primi giorni, pertanto abbiamo un piano di strategia di comunicazione che continuerà a promuovere Fabriano a livello nazionale e internazionale. E l’arte contemporanea di solito è un modo molto efficace per puntare i riflettori su di sé.

Ha riscosso molto successo il tuo libro “Guida al mercato dell’arte moderna e contemporanea”. Ce ne vuoi parlare?

Ho scritto questa guida, pubblicata da Skira nel 2014, per far si che altre persone potessero trarre vantaggio dalla mia esperienza nel mondo dell’arte.  Il libro dice come funziona il mercato dell’arte e svela le sue regole. Sono regole non chiare per chi non opera al suo interno, non sono scritte, ma è fondamentale conoscerle se si vuole operare in questo settore. Può essere utile ad artisti, collezionisti, a chiunque voglia lavorare in questo mondo o semplicemente capire quali sono le ragioni del perché certe opere possono facilmente raggiungere sul mercato cifre a sei zeri, mentre altre rimangono invendute. E’ stato il primo libro di questo tipo in Italia e viene oggi usato anche dalle accademie di Belle Arti o corsi universitari. Devo presto mettermi al lavoro per una seconda edizione aggiornata.

Con la tua professione sei da anni al centro del mondo dell’arte internazionale. Come sta rispondendo il mercato dell’arte dopo la pandemia? Si sono registrate ripercussioni anche in questo settore?

Gli effetti della pandemia sono certo stati avvertiti anche in questo settore, ma il periodo di chiusura è stato usato per potenziare la digitalizzazione. E’ seguita poi una graduale ripresa. I i capolavori dei grandi maestri, che raramente appaiono sul mercato, mantengono comunque sempre il loro prezzo.

Un sogno nel cassetto o un progetto futuro in cantiere da anticipare ai nostri lettori?

Continuare a fare progetti in cui l’arte e la vita si intersecano e che siano di beneficio per tutte le parti coinvolte.

Gigliola Marinelli