Arrestato per spaccio, 30enne con 8 palline contenenti eroina

Cerreto d’Esi – Arresto per droga nel fabrianese da parte del Radiomobile. In manette un 30enne nigeriano, in possesso di regolare permesso di soggiorno, disoccupato. Ad effettuarlo i carabinieri della locale stazione. Nella giornata di martedì 11 luglio, è il 30enne a chiedere l’intervento dei carabinieri. In pratica, l’extracomunitario avrebbe tentato di accoltellare un connazionale perché quest’ultimo gli avrebbe rubato della droga. A dirlo è lo stesso 30enne. Dai controlli effettuati dai carabinieri, però, non vengono trovate sostanze stupefacenti. Raccolgono entrambe le versioni dei fatti, ricordando alla vittima delle lesioni personali aggravate di formalizzare la denuncia, qualora lo volesse. Il giorno successivo, 12 luglio, il giovane è rintracciato dai militari del Norm nei pressi della stazione ferroviaria. Gli vengono trovate, nascoste fra gli indumenti, 8 palline contenenti eroina, 80 euro in contanti, un tablet e un telefono cellulare. Si decide di procedere anche a una perquisizione domiciliare che consente di rinvenire, nella stanza ad uso esclusivo da parte del 30enne, materiale ed apparecchiature utili per il confezionamento, tutti sequestrati al pari dell’eroina. L’extracomunitario viene dichiarato in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto nella cella di sicurezza della caserma di Fabriano. Questa mattina, il giovane si è rifiutato di uscire dalla cella chiedendo ripetutamente di voler parlare con il suo avvocato di fiducia, di cui però ricordava solo il nome di battesimo e non il cognome. Non sono mancati i momenti di tensione, con il 30enne che rischia ora anche una nuova imputazione per resistenza e violenza a Pubblico ufficiale. Comunque sia, alla fine, si riesce a giungere in Tribunale con un’ora di ritardo. Arresto convalidato e l’obbligo di firma alla Stazione dei carabinieri di Cerreto D’Esi, e remissione in libertà in attesa dell’udienza fissata per il 5 ottobre prossimo. Chiesti i termini a difesa da parte del legale nominato d’ufficio, Andrea Rossolini. Oltre all’accusa certa di spaccio, l’extracomunitario rischia un’altra per lesioni personali aggravate e, non è ancora escluso, resistenza e violenza a Pubblico ufficiale.