Sughero e bioedilizia, Diasen premiata a Venezia per il progetto più innovativo e sostenibile
Sassoferrato – Dopo il premio Smau Innovazione 2023 un nuovo riconoscimento per Diasen di Sassoferrato che è stata premiata per il progetto più innovativo e sostenibile nell’ambito del Venice Innovation Design, l’evento sul design sostenibile che accompagna il processo di rigenerazione urbana dell’Isola di San Servolo di Venezia. È stato il sughero e il suo utilizzo originale l’elemento che ha convinto una giuria di altissimo profilo presieduta da Giulio Cappellini – architetto, designer e imprenditore apprezzato e riconosciuto a livello internazionale – e che ha visto la partecipazione della giornalista Antonella Galli, de Il Sole 24 Ore, che esplora da anni il mondo della creatività̀ e del design; di Domitilla Dardi, storica del design; di Patrick Abbattista, fondatore e CEO di DesignWanted, magazine internazionale di design; di Sheng-Hung Lee, designer e ingegnere presso il MIT del Massachusetts.
Nel consegnare a Diego Mingarelli il premio il presidente Giulio Cappellini ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la giuria a scegliere Diasen come miglior progetto per l’innovazione responsabile “per il rispetto della materia prima naturale e della produzione locale, coniugato a una chiara resa estetica e prestazionale e a una reale opportunità di mercato. Il risultato è una testimonianza concreta della possibilità di utilizzare l’innovazione come mezzo per vitalizzare un materiale antico ripensandolo con una prospettiva che ne modernizza la percezione senza tradirne l’origine, partendo da un materiale grezzo come una corteccia che diventa una soluzione raffinata e attuale senza tradire le caratteristiche del materiale all’origine”.
Il premio Venice Innovation Design è stato accolto con grande soddisfazione con Diego Mingarelli. “Non ce lo aspettavamo – ha commentato il presidente Diasen – Per noi il VID ha un grande valore simbolico perché è la prima volta che ci viene assegnato un premio per il design. E questo segna una tappa importantissima nel nostro percorso di riposizionamento identitario. Essere un’azienda che cerca di coniugare estetica e funzionalità e che investe sui materiali per dare sostanza al comfort in architettura e nella bioedilizia non è solo business ma anche cultura, sperimentazione e visione.“. Una nota particolare riguarda il Premio, una raffigurazione del Faro di Murano, realizzata con materiali dismessi della Laguna con scarti di vetro di Murano da Pieces of Venice, una Benefit Company che realizza design sostenibile a partire da materiali di scarto nobile. (cs)