Intervista ad Andrea Fiorani: “I primi” 40 anni delle Profumerie Gritti

Avere una visione a lungo termine è l’essenza per il successo di ogni attività imprenditoriale. Ne parliamo con Andrea Fiorani, un giovane che sta garantendo continuità al progetto, nato ben quarant’anni fa, con le Profumerie Gritti. Una filosofia commerciale che ha vinto nel tempo, garanzia di professionalità e serietà nel rapporto di fedeltà reciproca con i propri clienti e collaboratori.

Andrea, quarant’anni di presenza commerciale a Fabriano delle Profumerie Gritti. Come è nata nel 1983 l’idea di questa attività, al tempo così fortemente innovativa?

Nasce da mio padre Tarcisio e dal suo ex socio, entrambi venivano già dal campo della profumeria, nel 1983 si incontrano e in pochi mesi fondano la Gritti srl, il nome nasce dall’ incontro a Venezia nel famoso hotel Gritti appunto, nobile famiglia di dogi veneziani.  Da lì i primi due punti vendita di Fabriano, poi Jesi, Chiaravalle e Falconara.

Come si è evoluto in questi anni il mondo della bellezza e dell’estetica?

In maniera bivalente diciamo, da un lato è un campo ancora in forte crescita con numeri sempre più incoraggianti e le persone sono sempre più attente, informate e interessate alla cura della bellezza e alla cosmesi in generale. Dall’ altro lato per piccole/medie realtà come la nostra, il sorgere dei grandi gruppi, delle catene piuttosto che la sempre maggiore crescita delle vendite online, non ci ha sicuramente aiutato ed ha creato, insieme alle varie crisi economiche, notevoli differenze in negativo da quello che erano gli anni ‘80/’90.

Caratteristica del vostro team di lavoro è esaltare il fascino e la bellezza delle clienti. Come siete riusciti ad essere così complici con loro e ad ottenere una stima e fiducia che durano da ben quarant’anni?

La nostra filosofia ci offre una carta sicuramente vincente, l’unione della qualità dei prodotti all’ attenzione quasi maniacale del servizio e della professionalità di tutto il nostro staff. Inoltre, cosa che non guasta per il consumatore finale, l’aggiunta di sempre più frequenti promozioni e scontistiche. I fabrianesi poi hanno fatto tutto il resto, non ci hanno mai traditi, ci riteniamo davvero fortunati nel godere in maniera così continuativa del loro affetto e della loro fiducia.

Siete partiti con una profumeria in centro storico, poi vi siete trasferiti in Viale Gramsci ed oggi avete aperto di nuovo un secondo negozio in centro. In un certo senso rappresentate un’inversione di tendenza con questo ritorno da dove eravate partiti?

Il nostro punto vendita in viale Gramsci resta e resterà sempre un orgoglio enorme, è sopravvissuto a tutto e tutti. La fiducia della gente, come dicevo, negli anni non è mai calata, questo non è assolutamente facile e scontato. Però la sfida di tornare anche in centro, nel momento forse peggiore per tutte le cose che sappiamo, rappresenta una scelta davvero coraggiosa ma su cui crediamo tanto, conoscendo la nostra città e la nostra dedizione.

Si parla molto delle problematiche del commercio nel centro storico di Fabriano, della chiusura del traffico e dei disagi conseguenti. Qual è il vostro punto di vista, gestendo sia un’attività in centro ed una fuori?

Crediamo nel centro storico e nel suo ritorno a come era un tempo, è stupendo, merita il servizio di una profumeria preparata e attenta, per questo non potevamo tirarci indietro nonostante i sacrifici e le rinunce da fare. Per prima cosa, prima di dire cosa serve al centro storico, è importante esserci concretamente e dare il nostro contributo. Ad oggi, credo manchi una programmazione nel lungo periodo che porti sempre più eventi, che riesca a portare fabrianesi e non in centro. Tanti eventi che si ripetano negli anni e che creino interesse e abitudine. Da lì,a cascata, gli imprenditori cominceranno a guardare al centro per investire e le persone poi a ripopolarlo, per la bellezza del centro stesso, ma anche per sempre più attività e offerta. I fabrianesi non sono morti affatto e rispondono sempre presente quando la città offre. Eventi ma anche unione, soprattutto, unione tra i commercianti e tra i commercianti e le istituzioni; programmazione e unione vengono molto prima dei soldi e della scusa che Fabriano è morta. E’ difficile non guardare solamente al proprio orticello, ma il non farlo è l’unica via per tutti per guadagnarne nel lungo periodo.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, basato su una forte incertezza per il futuro, dove molte attività aprono e chiudono le saracinesche in poco tempo, possiamo svelare la vostra “ricetta” per conservare credibilità e fiducia commerciale?

Siamo una famiglia, amiamo la Gritti e quello che facciamo, cerchiamo di infondere questa filosofia anche alle nostre collaboratrici che poi diventano parte della famiglia. Questo, unito a quello che dicevo prima, arriva alle persone, che lo vedono, lo capiscono e non ti lasciano. Aprire oggi è non solo difficile ma comprensibilmente sconsigliato però, sacrificarsi rinunciando anche momentaneamente alla parte imprenditoriale, quindi al guadagno, per sviluppare e portare avanti un’idea o una realtà, è quello che si deve cercare di fare con tutte le forze. Tanti come noi stanno lottando, rischiando, con attività nuove o evitando che le vecchie muoiano, a loro va tutta la mia stima, credo fortemente nella vittoria del lungo periodo, nel raccolto quando si semina bene, anche col “tempo brutto”.

In chiusura, a chi dei vostri collaboratori desideri dedicare un pensiero ed un ringraziamento per il grande lavoro in questi “primi” quarant’anni di presenza nel territorio?

Siamo tanti nel nostro staff, sempre di più per fortuna, e ne siamo tanto orgogliosi. Sono cresciuto vedendo precisione e correttezza nel trattamento del lavoro e del personale, questo oggi non è affatto scontato, quindi dico grazie a tutte le persone che lavorano e che hanno lavorato con noi ma, soprattutto, grazie ai miei genitori per l’esempio di serietà, correttezza e gestione del lavoro che mi hanno sempre dato. Di Tilde poi non ne fanno proprio più…per fortuna! Colgo l’occasione poi per nominare Adele Mannelli, che quest’anno andrà in pensione dopo quasi 40 anni passati con noi. Le dico grazie a nome di tutti, è una bella storia credo, tanti anni insieme, un percorso lungo e fatto di tanta professionalità e dedizione. Grazie!

Gigliola Marinelli