Giovanni Impastato, a tu per tu con gli studenti della scuola Giovanni Paolo II di Fabriano

Quella di ieri è stata per Fabriano una giornata all’insegna della legalità. Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giornalista e conduttore radiofonico ucciso dalla mafia nel 1978, ha trascorso mattina e sera nella città della carta. Prima a Palazzo del Podestà dove lo hanno atteso 115 studenti dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro (scuola secondaria di primo grado Giovanni Paolo II); in serata per un incontro aperto alla cittadinanza presso la parrocchia della Misericordia. Prosegue, quindi, l’impegno civile di enti, associazioni e scuole del comprensorio. Le classi terze dell’Aldo Moro hanno incontrato Giovanni Impastato a seguito di un colloquio con lui avuto la scorsa estate con i docenti. Poi il progetto “Oltre i cento passi” che ha ripreso il titolo del film che racconta la storia di Peppino Impastato e dei famosi e veri cento passi che separavano la loro casa da quella del boss Badalamenti. La giornata è stata aperta dal sindaco, Daniela Ghergo. “Il coraggio di Peppino Impastato ha lasciato un segno nella cittadinanza. I nostri giovani possono vivere solo amando la giustizia” ha detto all’inizio dei lavori. Poi un appello agli studenti: “Chi è coraggioso rispetta le regole, ragazzi. Siate, quindi, coraggiosi e state dalla parte della giustizia”. All’incontro la dirigente Stefania Venturi: “Sono qui insieme a 115 studenti per approfondire un tema che ci tocca tutti. Da loro dobbiamo imparare a portare avanti le nostre idee per il bene della comunità”. L’ideatrice del progetto, Romina Mattioni, ha raccontato di come ha avuto l’idea di questo laboratorio dopo aver visitato la “Casa della Memoria” a Cinisi, in Sicilia. “Ai nostri alunni – ha evidenziato la docente – dobbiamo far conoscere i testimoni del nostro tempo”. E’ stato un incontro tutto dedicato agli studenti che hanno avuto la possibilità di ascoltare una testimonianza di vita. “Dobbiamo avere fiducia e speranza – ha detto Giovanni Impastato dialogando con i ragazzi – perché molte cose sono cambiate, ma non tutte. La mafia non è invincibile. Non abbiamo vinto la battaglia contro la mafia perché questa si nasconde anche dentro lo Stato. E’ un fenomeno culturale e sociale che va affrontato. Purtroppo la cultura dell’illegalità è diffusa e radicata nella gente. Dobbiamo rompere dentro di noi certi comportamenti”. Impastato ha ricordato il fratello, quello che sta facendo l’associazione, ha evidenziato che oggi “i cento passi sono stati riempiti di contenuti con i mattoni della memoria, con frasi ad hoc come quella pronunciata dalla madre Felicia “La mafia si sconfigge con la cultura e non con la pistola””. Impastato ha evidenziato ai presenti di comprendere bene il significato di ” legalità”, intesa come “rispetto della dignità umana”. La dirigente scolastica, Stefania Venturi, ha concluso con una esortazione agli studenti “di fare propri i concetti di impegno, lotta, coraggio e giustizia sociale seguendo l’esempio di peppino impastato e di suo fratello Giovanni che si è reso disponibile ad tornare a Fabriano per altre iniziative con le scuole”.

Marco Antonini