Bologna e i portici, patrimonio dell’Umanità
Bologna e i suoi portici, fin dal ‘300 la peculiarità urbanistica del centro storico felsineo, 62 km di portici, ben 42 km solo nel centro storico della città, che ammaliarono anche grandi viaggiatori letterati come J. W. Goethe e Stendhal.
Stendhal nel 1826 nei Voyages en Italie raccontò “Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici…mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com’è bello !!”
L’UNESCO riconosce così i portici di Bologna come Patrimonio mondiale, esaltando il documento storico degli Statuti comunali bolognesi, lo statuto del 1288 sancì infatti l’obbligatorietà per la loro costruzione. I portici hanno peculiarità di alta suggestione e valore storico-architettonico come il portico dei Servi di Santa Maria dei Servi e la Strada Maggiore, i portici accademici di via Zamboni, via San Vitale, la piazza Santo Stefano, la strada porticata di Galliera, i portici commerciali del Pavaglione e piazza Maggiore, Via Castiglione ecc…che rendono il centro una raggiera di vie con porticati, aspetto unico nel suo genere urbanistico, poi quello celebre di San Luca, il più lungo del mondo, che collega la città col Colle della Guardia dove si trova il santuario mariano, luogo di culto molto caro per i bolognesi. I portici ti accolgono.
Ti abbracciano, ti accompagnano in quelle lunghe camminate a Bologna, sia sotto il sole che per coprirsi dalla pioggia, luogo di incontro, i portici cantati nei versi di Guccini “cullati dai portici cosce di mamma Bologna” e di Lucio Dalla, ispirato dal fascino della sua città. Anche lo scrittore americano di legal-thriller, John Grisham trasse ispirazione dai portici, qui venne ispirato per il thriller il Broker che è la storia di un uomo che scappa, corre, deve fuggire, e trova in Bologna un luogo anche misterioso, nascosto, labirintico coi suoi porticati, ideale per nascondersi.
Bologna, la dotta, la grassa, la rossa, la turrita entra così anch’essa nelle meraviglie mondiali dell’Umanità, con i suoi Portici da sempre tracce della sua identità più intima e vera. Bologna descrive i portici come il simbolo di “uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate”.
Francesco Fantini