Prossimo Consiglio Comunale: discussione sul dissesto idrogeologico
di Lorenzo Armezzani, consigliere comunale Associazione Fabriano Progressista
Fabriano – Nel prossimo Consiglio Comunale di martedì, siamo riusciti a far inserire in velocità, un ordine del giorno per discutere della fragilità del nostro territorio e della sua messa in sicurezza, all’indomani della tragedia che ha colpito i nostri vicini. Abbiamo scelto lo strumento dell’ordine del giorno per privarlo il più possibile di una connotazione politica con l’obiettivo di creare l’occasione di una profonda discussione sul problema e prendere fin da oggi decisioni per il futuro. Confido sinceramente in un confronto franco in Consiglio e che si adotti un atto concreto che impegni la Giunta a fare qualcosa.
Noi proponiamo un piano in tre passaggi:
– mappatura del territorio e tematizzazione delle aree a rischio: abbiamo un poderoso strumento che è MAPGENTILE2: tantissimi dati rischiano però di essere inutili se non estratti e analizzati da chi è competente
– PERSONALE: ecco perché serve prevedere in pianta organica del Comune almeno informatici con competenze di database per fare query strutturate e complesse, e un geologo che dica quali dati ricercare e che poi quei dati li analizzi. Serve poi rafforzare una squadra di operai che continuamente si occupi della manutenzione e della riparazione ordinaria del territorio: sfalci, liberazione di fossati e torrenti, pulizia di caditoie e sottopassi, ripristino di frane e piccoli smottamenti ecc.
– FORMAZIONE DELLA CITTADINANZA: come ci siamo “abituati” all’idea di un territorio sismico così dobbiamo farlo per un territorio fragile. Formare la popolazione significa non solo ricordarci di non scendere in garage ma anche di imparare a predisporre in anticipo strumenti di protezione delle cose e leggere i segni (un piccolo movimento su quella scarpata o gli alberi che restringono l’alveo del fiume, per esempio), segnalarle e così maturare in consapevolezza e cittadinanza.
Più che proposte sono idee: su questo tema dobbiamo e vogliamo rifuggire da qualsiasi personalismo politico. Le possiamo gettare via al posto di idee migliori e più specifiche: magari ben venga. Ma l’ordine del giorno impegna Consiglio e Giunta a rivederci fra 6 mesi e discutere di cosa si è fatto.