Sisma 2016, al via la ricostruzione pesante anche a Fabriano
Fabriano – Un filo di speranza in via don Petruio. In tre giorni è stato demolito il primo dei palazzi che a Fabriano dovrà fare la stessa fine, prima di vedere la rinascita, per colpa delle ferite che ha riportato a seguito delle forti scosse di terremoto del 2016. A distanza, quindi, di quasi sei anni, qualcosa di muove anche nella ricostruzione pesante, privata, attesa dai cittadini da tempo. La demolizione di questa palazzina segna proprio l’avvio ufficiale della ricostruzione pesante nella città della carta. Il progetto, frutto del lavoro di squadra di tante professionalità, ha impiegato molto tempo. Le ordinanze e la burocrazia, in materia sisma, hanno contribuito a rallentare il tutto. Ora, però, è tempo di guardare al futuro: in tre giorni è stato demolito questo condominio di via Don Petruio, quartiere Misericordia. «L’edificio che ricostruiremo – dichiara l’ingegner Patrizia Angeli che sta seguendo i lavori – sarà sostenibile, bello, molto sicuro. Sarà ricostruito con una particolare tipologia: primo livello in calcestruzzo cementizio armato e l’elevazione sarà eseguita con pannelli di legno Xlam. Un impianto moderno, con cappotto esterno, pienamente rispondente alle normative di oggi». Anche il Comune ha seguito l’evolvere della situazione anche se, in questi anni, molte critiche, da parte degli sfollati che in questi appartamenti avevano la loro vita, sono andate anche all’attuale Giunta. Il sindaco, Gabriele Santarelli, ricorda quanto fatto appena insediato, a pochi mesi dal sisma. «Lavorammo per rendere disponibili per i terremotati gli appartamenti in via Ramelli e a Borgo Tufico; immobili i cui lavori erano ormai fermi da anni senza possibilità di ripresa. È stata l’occasione per riqualificare un pezzo di centro storico, far smontare la gru che da anni stava ferma, inutilizzata. Ora quelle case sono abitate in attesa che la ricostruzione faccia il suo lavoro». Annuncia, poi, che queste abitazioni che negli ultimi anni hanno ospitato i terremotati diventeranno poi case popolari. Nel frattempo Santarelli evidenzia che «dal sisma del 2016 sono passati quattro Commissari Straordinari e quattro Presidenti di Consiglio», poi sottolinea che «grazie al lavoro dei sindaci, dell’Anci e dei Comitati le normative sono cambiate e, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, le cose sono notevolmente migliorate. La ricostruzione privata per fortuna va avanti mentre quella pubblica in tutto il Cratere segna ancora il passo. Gli aumenti del costo delle materie prime non aiuta. A Fabriano tante famiglie sono rientrate nelle loro case, ma tante altre sono in attesa». Ora si attende l’avvio dei lavori anche negli altri stabili da demolire e presso la scuola Giovanni Paolo II.
Marco Antonini